Città e contesti urbani stanno già da tempo ideando strategie e soluzioni per limitare gli effetti negativi del cambiamento climatico, un tema sul quale l’architettura e il design sono chiamati in causa per primi dato il loro ambito di azione e applicazione. Per potenziare le voci emergenti di giovani progettisti che stanno lavorando per questa causa, The World Around, forum di architettura senza scopo di lucro, ha indetto la prima edizione del contest Young Climate Prize, che premia i progetti più innovativi e sostenibili selezionati tra 25 finalisti di età compresa tra 13 e 25 anni. L’iniziativa, sponsorizzata da Meta Open Arts, intende aiutare questi giovani creativi a sviluppare le loro idee e li affiancherà a un mentore di grande prestigio del mondo del design in un percorso di tutoraggio, lezioni individuali e laboratori.
Tre sono i vincitori del concorso (Young Climate Voice, Designer and Visionary Awards), a cui si aggiunge una menzione d'onore assegnata dalla giuria (Special Jury Prize). La premiazione è in programma per sabato 22 aprile, in occasione della 53a Giornata Mondiale della Terra (World Earth Day), al Solomon R. Guggenheim Museum di New York, nell'ambito dell'evento The World Around Summit 2023.
Cinque sono stati i macro-temi proposti per la presentazione dei progetti: Words matter, Creating connections, Innovators & inventors, All about water, Radical reuse. I vincitori sono stati selezionati da una giuria internazionale composta dal curatore e critico Hans Ulrich Obrist, dall'artista Adrián Villar Rojas, dall'editore Asad Syrkett, dall'architetto Kunlé Adeyemi, dalla curatrice e scrittrice Priya Khanchandani, dalla sustainability leader Marlo Sablante e dalla scienziata socio-ambientale Holly Jean Buck.
La giovane ad essersi aggiudicata lo Young Climate Voice 2023 è Pamela Elizarrarás Acitores, 25enne messicana. Sotto la guida di Mariana Pestana, architetto portoghese e curatrice indipendente, l’artista ha sviluppato Climate Words, un database online che promuove l'alfabetizzazione climatica curando un ampio lessico di parole chiave inviate da esperti attivisti del clima.
La giuria del Young Climate Prize ha descritto il progetto come «super avvincente, interessante, dinamico e potente. Trovare le parole giuste e le definizioni comuni per parlare del cambiamento climatico e, soprattutto, educare intorno a questo tema, è uno strumento prezioso, poiché la creazione di un linguaggio accessibile può portare e porterà a un’azione definitiva. Il progetto di Pamela ha il potenziale per realizzare grandi cose oltre il mondo dell'arte e per diventare di grande impatto nella realtà».
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Vincitore dello Young Climate Designer 2023 è Foday David Kamara, 22enne della Sierra Leone, premiato per aver co-fondato Ecovironment. L'idea di Kamara consiste nell'utilizzare la tecnologia di estrusione della plastica per trasformare i rifiuti in piastrelle per pavimentazioni, riducendo la dipendenza da materie prime importate. Il suo tutor è Max Fraser, esperto di design di cui si possono leggere contributi su libri e riviste, e che partecipa a mostre e altri eventi del settore.
Per la giuria, «questo progetto si distingue non solo per l'idea di riciclare i rifiuti di plastica in modo realistico, ma anche per l'enfasi posta sui sistemi, la formazione e l'istruzione, e per il piano per integrare queste idee di ampio respiro all'interno di comunità locali. Il progetto può essere applicato anche ad altri Paesi e possiede il potenziale per avere un impatto globale».
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La designer pachistana Namra Khalid, 25 anni, ha ricevuto il Young Climate Visionary Prize 2023 per Karachi Cartography, progetto di ricerca che affronta i problemi delle piogge record, delle inondazioni urbane e della siccità che il Pakistan ha dovuto affrontare negli ultimi mesi. Khalid è stata affiancata dal mentore Henk Ovink, inviato speciale olandese per gli affari idrici internazionali, per ridimensionare ed estendere l'impatto del suo progetto.
La giuria spiega così la sua decisione: «La mappatura e la cartografia sono estremamente necessarie ed essenziali per risolvere le questioni climatiche, in particolare in Pakistan, dove solo pochi mesi fa si sono verificate inondazioni catastrofiche. L'immediatezza di questo problema è determinante e rende il lavoro di Namra ancora più urgente. Il suo progetto è chiaro nelle intenzioni ed è molto promettente a tutti i livelli».
Alla potessa nigeriana Aziba Ekio, 24 anni, è stato assegnato lo Special Jury Prize per il suo impegno nel far luce sulla crisi climatica attraverso la sua opera. La ragazza è stata affiancata da Sumayya Vally, fondatrice e direttrice dello studio di architettura Counterspace, in qualità di tutor. La sua prima antologia di poesie si intitola The Color, Green.
La giuria ha motivato così l'assegnazione della menzione d'onore: «La poesia, uno dei più antichi strumenti di comunicazione, ancora oggi rimane un mezzo molto efficace per portare un tema all'attenzione della collettività. La poesia di Aziba è estremamente commovente, edificante e appassionata, e la sua potente voce nella lotta per affrontare la crisi climatica sarà senza dubbio ascoltata».
All images courtesy The World Around