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I 3 grattacieli dove abitare nel 2022

Nel 2021 nel mondo sono stati costruiti 140 nuovi grattacieli e il trend è in crescita: da Milano, passando per Sidney fino al primo bosco verticale in Cina

I 3 grattacieli dove abitare nel 2022
Scritto da Redazione The Plan -

Vista mozzafiato, privacy, più luce, meno smog: spesso sono questi i motivi che spingono le persone a scegliere l'appartamento di un grattacielo, o comunque ai piani alti. Nel 2021, secondo una stima della società immobiliare Abitare Co, nel mondo sono stati costruiti 140 nuovi grattacieli alti più di 200 metri con un aumento del 30% rispetto al 2020 e del 5,6% rispetto al 2019. Di questi, 47 sono in Italia, 6 a Milano, che si piazza nella top ten delle città a livello mondiale.

Un po' di numeri per capire a che punto siamo: attualmente l’edificio più alto del mondo è Central Park Tower a New York, che svetta a 472m; in Italia è la milanese Torre Solaria invece, la più alta, a 143m, anche se le torri del Bosco Verticale sono più costose, (raggiungono i 18.100 a mq, spese condominiali; nulla a che vedere con i 136mila a mq per Central Park Tower!).

Al di queste cifre da capogiro, a nostro parere sono questi i 3 grattacieli in cui sarebbe bello abitare nel 2022: il Crown Sidney a Barangaroo, l'edificio più alto di Sydney, Easyhome Huanggang Vertical Forest City Complex, il primo bosco verticale in Cina, e la prossima Torre Womb a Milano, un bosco di lecci a 88 m di altezza.

 

I 3 grattacieli dove abitare nel 2022

One Barangaroo a Sidney

 Crown Barangaroo, © Tom Roe

 

One Barangaroo è l'edificio più alto di Sydney, progettato dagli studi WilkinsonEyre Architects e da Bates Smart, si erge sulla Darling Harbour, circondato dall’acqua, affacciandosi su uno splendido panorama che vede il ponte di Sydney in primo piano. Il grattacielo e l’edificio su cui poggia, con un’altezza complessiva pari a 275 m, ospitano un sontuoso resort con 349 camere e suite, ristoranti sul lungomare, caffetterie, bar, negozi e 76 appartamenti di lusso posti ai livelli superiori.

 

 Crown Barangaroo, © Tom Roe

 

Per il progetto Chris Wilkinson si è ispirato all’idea dello scultore romeno Constantin Brâncuși secondo cui “l’architettura è una scultura abitata”, affermando inoltre: "volevo qualcosa di speciale e scultoreo sul sito", per rompere con l’essenza tradizionale della pianta rettangolare caratteristica degli edifici circostanti anni '50, '60 e '70.

 

>>> Guarda il progetto completo

 

 Crown Barangaroo, © Tom Roe

 

Easyhome Huanggang Vertical Forest City Complex

Chissà com'è abitare nel primo bosco verticale in Cina: si chiama Easyhome Huanggang Vertical Forest City Complex, situato nella città di Huanggang nella provincia di Hubei, un progetto firmato da Stefano Boeri Architetti China. L’insediamento copre un'area di quattro ettari e mezzo e si compone di cinque torri, due delle quali – con un’altezza di 80 m – a destinazione residenziale, progettate appunto sul modello del bosco verticale. Il nuovo complesso multifunzionale, che sorge su un lotto chiuso da tre strade, include anche hotel e spazi commerciali, per rispondere alle diverse esigenze di cittadini e turisti, abitanti e ospiti. Inoltre, ognuna delle diverse aree funzionali è collegata a uno spazio pubblico aperto.

 

 Easy Home Huanggang vertical forest, © RAW VISION studio, courtesy of Stefano Boeri Architetti China

 

Si tratta di una nuova tipologia di bosco verticale, con una facciata ritmata da un’alternanza di balconi aperti e chiusi che creano un movimento continuo, accentuato dalla presenza dalla vegetazione. Questo particolare disegno del prospetto attraverso una serie di volumi estrusi, se da un lato genera uno spazio di transizione tra la natura e l’ambiente di vita umano, dall’altro permette alle piante di svilupparsi liberamente in altezza, valorizzando l’esperienza sensoriale della foresta. Alla base delle torri, gli ambienti commerciali collocati ai piani terra presentano invece un prospetto fatto di elementi verticali e modulari.

 

>>> Qui uno speciale su questo progetto

 

Torre Womb, a Milano ci sarà a breve un bosco di lecci a 88 m di altezza

 Torre Womb, courtesy of Labics

 

Una mezza piramide in vetro e calcestruzzo, in copertura un bosco di lecci. Una torre, un'altra, a Milano. Una torre che però respirerà con la città e ne diventerà elemento vivo. È questo il concept pensato dallo studio romano Labics, in collaborazione con Arup e Gad. La nuova struttura, selezionata da Reale Immobili attraverso un concorso privato ad inviti, salirà nel lotto tra via Tito Speri e via Massimo D'Azeglio, a ridosso di Porta Nuova. 

 

 Torre Womb, courtesy of Labics

 

Leggendo la notizia ci siamo domandati che senso ha, appunto, un'altra torre a Milano, e in che modo Torre Womb sarà diversa dalle altre. Lo abbiamo chiesto direttamente a Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori, fondatori di Labics, che ci raccontano in esclusiva da dove viene il nome della torre e perché hannno scelto proprio il leccio per la copertura green dell'edificio. Leggi qui l'intervista completa.

 

>>> A Milano, vista Parco Lambro, ci saranno altre due torri nel 2022

 

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Credits:

Crown Barangaroo, photography by Tom Roe

Easy Home Huanggang vertical forest, photography by RAW VISION studio, courtesy of Stefano Boeri Architetti China

Torre Womb, courtesy of Labics

Immagine principale: iStock/JaySi

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