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Portici di Bologna: progettare, restaurare, tutelare

Prende il via la quarta edizione del programma operativo Tre Istituzioni e un Patrimonio: oltre 50 studenti per cinque cantieri di restauro ed educazione al patrimonio

Progetto Portici: progettare, restaurare, tutelare
Scritto da Redazione The Plan -

Come sarebbe Bologna senza i suoi portici? È a partire da questa domanda e da un ragionamento in negativo che emerge la loro importanza nella definizione dell’identità della città, della sua evoluzione architettonica e artistica, nonché nell’indicare la cifra collegiale di una comunità. Per valorizzare ancor più un patrimonio dall’inestimabile valore come i portici, dal 2021 nella lista dei monumenti tutelati dall’Unesco, e per creare una rete di persone e di istituzioni intorno alla loro salvaguardia si è dato vita al Progetto Portici, un percorso di cinque cantieri di restauro e di conservazione attivato in seno alla quarta edizione di Tre Istituzioni e un Patrimonio (programma operativo che vede la collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti di Bologna, la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Bologna).

È così che oltre 50 studenti dell’Accademia dell’Alma Mater Studiorum saranno impegnati per i prossimi due anni in diversi cantieri di recupero, di restauro di materiali cartacei e fotografici, di rimozione dei graffiti, ma anche di educazione al patrimonio e di comunicazione, fondamentale nel raggiungimento di una comunità competente e consapevole del prendersi cura di un luogo aperto a tutti. L’importanza dei portici, come emerge già dalle linee di indirizzo di tali percorsi, non è legata solo ed esclusivamente al loro portato architettonico, ma è dettata da tutto l’ecosistema sociale e culturale che vi orbita intorno: se da una parte i ragazzi lavoreranno a un progetto esecutivo di restauro del portico ligneo di Palazzo Grassi di via Marsala (il cui auspicio è di rendere un’azione anche concreta), dall’altra lavoreranno sull’educazione a partire dalle scuole secondarie di primo grado.

 

I cinque cantieri

Portico di San Luca

I cantieri, che prenderanno il via già dai prossimi giorni, coinvolgeranno altrettanti corsi di studio dell’Accademia di Belle Arti di Bologna: un modo, dunque, per permettere agli studenti di uscire dalle rispettive aule e mettere alla prova sul campo le proprie competenze.

Il cantiere di recupero del portico ligneo di Palazzo Grassi coinvolgerà i ragazzi di restauro degli arredi e delle strutture lignee. Il compito degli studenti sarà quello di redigere un progetto esecutivo, partendo dalle indagini conoscitive di un tratto di portico caratterizzato dalla presenza del legno, da altri materiali litoidi e in particolare da selenite. «L’auspicio, per questo progetto, è che possa trasformarsi in un’azione concreta», ha sottolineato Rita Finzi, presidente dell’Accademia di Belle Arti, ma da parte sua viale Aldo Moro ha già stanziato un contributo di 20 mila euro per il coordinamento e il sostegno del Progetto Portici.

«La Regione ha tra i suoi compiti istituzionali quello di contribuire al consolidamento del tessuto culturale del nostro territorio e il programma Tre Istituzioni e un Patrimonio risponde interamente a questa esigenza, dimostrando in questi anni l’efficacia dell’azione coordinata tra enti per la valorizzazione di un patrimonio, spesso poco conosciuto – ha aggiunto l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori –. L’idea dei cantieri-scuola ha inoltre permesso a centinaia di studenti di mettersi in gioco e fare un’esperienza formativa sul campo, utile al loro futuro ruolo di operatori nell’ambito dei beni culturali».

I ragazzi del corso di restauro di materiali cartacei, di materiale fotografico e di materiale librario si occuperanno invece del restauro e della manutenzione di materiale archivistico, librario e fotografico proveniente dai depositi del Comune di Bologna. Un esempio su tutti riguarda la manutenzione dei celebri disegni con vedute di Bologna di Pio Panfili (1723-1812), conservati all’Archiginnasio. I materiali di archivio, una volta studiati e restaurati, saranno oggetto di una mostra per valorizzare il lavoro dei ragazzi e la documentazione in gran parte inedita.

Dopo un periodo di preparazione, a maggio 2023 dovrebbe poi entrare nel vivo il cantiere di rimozione dei graffiti in una porzione di portico con tabernacolo e affresco di Madonna con Bambino in Via delle Belle Arti.  I graffiti che rovinano il dipinto murale e il precario stato di conservazione della cornice in stucco rendono l’intervento di restauro particolarmente interessante da legare alle finalità di educazione del patrimonio con il coinvolgimento di alunni delle scuole nelle fasi di esecuzione. Un lavoro che sarà portato avanti dal corso di restauro dei dipinti murali e da quello di restauro gessi e stucchi.

Volume soggetto a restauro

Gli ultimi due cantieri riguarderanno invece l’educazione al patrimonio (da parte dei corsi di multimedialità per i beni culturali e di didattica dei linguaggi artistici) e la comunicazione, la divulgazione e la valorizzazione dei portici (corsi di design grafico e di linguaggi del cinema e dell’audiovisivo). Il primo di questi ultimi due cantieri porterà alla realizzazione di un ebook pensato per gli studenti delle scuole medie. A loro saranno rivolti anche percorsi da svolgere sia in presenza sui cantieri di restauro sul territorio che in classe. L’ultimo realizzerà invece il logo del Progetto Portici.

Se la durata ufficiale del Progetto Portici è di due anni, la prospettiva è quella di un’estensione ulteriore, esattamente come capitato per le precedenti tre edizioni. Tre Istituzioni e un Patrimonio è un programma operativo, già collaudato in varie edizioni, che ha come scopo quello di coordinare e sostenere un modello operativo per una cultura partecipata nel settore dei beni culturali fra istituzioni del territorio a differente vocazione e in collaborazione con la Soprintendenza di competenza. 

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Le edizioni passate

Fucine

Ferro, Paglia e Fuoco. Dalla donazione all’esposizione: la collezione Mizzau-Contento è il titolo della prima edizione del progetto, portato avanti nel biennio 2016-2017. Oltre trenta giovani fra corsi di restauro e di design grafico hanno operato assieme ai loro docenti e al supporto dell’antropologo africanista Cesare Poppi, per studiare e riportare a integrità conservativa e a piena valorizzazione un’intera collezione di circa 80 manufatti di cultura materiale e simbolica dell’Africa occidentale, un patrimonio inedito fino a quel momento perché oggetto di donazione da privati alla biblioteca Cabral di Bologna. 

Fucine. Restauri in prima visione (2018-2019) è stata la seconda edizione: il progetto ha preso in considerazione un patrimonio di materiali di ambito cinematografico. Un nucleo di una quarantina di pezzi fra fotografie, positivi e lastre negative del tutto inediti del Fondo Albert Samama Chikly dei primi del Novecento e cinque Manifesti anche di grandi dimensioni del fondo Emmer della Cineteca di Bologna.

Terzo Movimento (2020-2021), infine, è stata la terza edizione, rivolta alla riscoperta, conservazione e valorizzazione di materiali diversi legati al mondo “della musica”, un considerevole patrimonio per varietà e pregio del Conservatorio “Gian Battista Martini” di Bologna. La partnership è stata estesa a Istituzione Bologna Musei, a Bologna Servizi cimiteriali per la Certosa monumentale e alle Soprintendenze di competenza. In campo oltre 50 sono gli studenti impegnati dei corsi di restauro di carta, stucchi e gesso, di affresco, di dipinti, di design e grafica, di filmologia, coordinati dai relativi docenti dell’Accademia.

«Si tratta di quel passaggio in più che la scuola non sempre riesce a garantire – ha concluso Rita Finzi –. Con tutta questa collaborazione, ogni due anni, intervenendo sul patrimonio pubblico, riusciamo a offrire ai ragazzi un’esperienza che stimola sensibilità, conoscenza e rispetto del patrimonio pubblico».

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