I colori dell'autunno rendono questa stagione uno dei momenti più belli dell'anno per passeggiare in natura. E non occorre uscire dalla città per accorgersene. I cosiddetti polmoni verdi, i parchi urbani, negli ultimi anni si sono evoluti e sono diventati ben più che aree ricreative destinate al verde: se da un lato contribuiscono a mitigare gli effetti del cambiamento climatico, a favorire la regolazione dei flussi idrici e ad aumentare la biodiversità, dall'altro si stanno trasformando in luoghi attrattivi e con sempre più appeal. Questo perché l'architettura ha capito quanto la creatività e l'immaginazione siano necessarie per pensarli.
Oggi i parchi lineari, detti anche greenways, sono luoghi insostituibili in cui rifugiarsi a leggere un libro, per passeggiare e fare attività sportiva, ma anche per partecipare a reading o moste itineranti: il tutto, immersi in una vegetazione che spesso non ha nulla da invidiare a quella dei boschi montani o delle scogliere mediterranee.
Ecco quattro progetti che faranno venire immediatamente voglia di partire per scoprire l'atmosfera di uno di questi parchi: a Trieste, c'è il nuovo parco lineare disegnato da Atelier(s) Alfonso Femia, a Shenzen lo SkyPark di Crossboundaries, ad Amsterdam lo splendido GreenMile pensato da UNStudio e il Moongate Bridge Park di Shangai di Höweler+Yoon.
È stato definito “un parco di connessioni” il progetto del nuovo waterfront di Trieste, pensato e disegnato da Atelier(s) Alfonso Femia con l’architetto paesaggista Michelangelo Pugliese e lo studio triestino Damiani Architettura+. Presentato dal Comune di Trieste lo scorso settembre, il nuovo Parco Lineare Verde di Archeologia Industriale diventerà nei prossimi anni un caso esemplare di trasformazione di waterfront urbano, un incubatore di verde che si snoda per tre chilometri, dal centro alla zona mare Barcola, passando per il porto vecchio.
Non sarà quindi un semplice parco quanto una connessione tra storia, città e mare: un percorso immaginario che unisce il passato commerciale della città di Trieste al suo presente, ancora dominato da palazzi asburgici, piazze e dal porto vecchio.
Il parco supererà per estensione anche la stessa High Line di New York, dimostrandosi dunque un progetto ambizioso a partire dalle dimensioni ma anche per il valore e l’importanza che si appresta ad assumere dal punto di vista paesaggistico.
Nel suo complesso, il parco si suddividerà in due diversi interventi collegati: uno sarà costituito da viale Monumentale e l’altro dal tratto che collegherà il quartiere Barcola con il centro storico con uno sviluppo parallelo alla costa, attraversando gli storici magazzini del porto vecchio e seguendo le tracce dei binari ferroviari.
«È un progetto molto importante, coerente con le intenzioni dell’amministrazione triestina e con il master sviluppato da Andreas Kipar, studio Land che, in questa prima attuazione e partendo dagli spazi pubblici, connette parti di città attraverso la realizzazione di spazi continui attrezzati. Un luogo accogliente che induce a e suggerisce l’esplorazione della linea costiera, conservando la memoria storica dell’impianto urbano asburgico», ha affermato Alfonso Femia.
Il concetto di sostenibilità è al centro dell’intero progetto grazie all’efficientamento energetico e alla riqualificazione del tessuto urbano. Gli spazi sono intesi come ambiti per la socializzazione e il confronto intergenerazionale, come luoghi per l’attività fisica e come collegamenti tra zone della città e identità. Cuore del progetto sono sei aree paesaggistiche: il canneto, il cretto fiorito, il giardino minerale, lo spacca pietre, le colline, i prati. Le stazioni della cabinovia poste ai due estremi dell’asse definiscono la fine del percorso e determinano la fine fisica del Parco Lineare.
Sempre dal punto di vista ambientale, la sostituzione di pavimentazioni impermeabili aumenterà la superficie in grado di drenare l’acqua, contribuendo a diminuire l’effetto isola di calore: si tratta di 31.829 m2 di superficie totale, di cui 30.000 m2 verranno recuperati come superficie drenante. Qui, inoltre, verranno piantati 700 nuovi alberi e 13 varietà arboree autoctone.
Anche l’acqua è un importante elemento alla base del progetto, tale da assumere il ruolo di presenza unificante e continua. Una linea corre parallela al lungo asse longitudinale, collegamento disseminato di chiuse e cascatelle tra undici vasche, per un totale di 2.450 m2 di specchi d’acqua. La gestione complessiva delle acque annovera inoltre un sistema, sotterraneo, che tratta apporti misti, provenienti dalla pioggia ma anche dall’acquedotto e di falda. Una rete di depositi e canalizzazioni stocca, recupera, depura e mette in ricircolo.
I percorsi pedonali e ciclabili si snoderanno attraverso punti strategici e sensibili della città, andando a costituire punti di incontro, piazze e luoghi di aggregazione per la collettività e per diventare «una sezione di paesaggi in sequenza che rileggono in filigrana la storia e la geografia di questa città, ma anche un luogo conviviale e sicuro dove stare - ha aggiunto Michelangelo Pugliese -. Il parco inverte il rapporto tra città e produzione vegetale, divenendo nursery di piante che nel tempo andranno a colonizzare gli spazi pubblici della stessa».
Un parco lineare di 1,2 km sviluppato sul vecchio tetto del deposito della metropolitana: è questo il nuovo progetto di Crossboundaries per la metropoli di Shenzhen, in Cina. Lo Shenzhen Skypark, con un’area ricreativa e sportiva di 77.000 m2, trasformerà completamente il paesaggio urbano della città, abitata sempre più da una popolazione giovane e in cerca di luoghi caratterizzati da un'alta qualità di vita. In più, la densità abitativa sempre maggiore ha nel tempo fatto emergere l'esigenza di spazi pubblici verdi, dove trovare svago e contatto sociale: anche per questo il progetto è stato fortemente voluto dal distretto di Shenzhen.
Lo Shenzhen Skypark si collega agli edifici preesistenti sul lato ovest attraverso ponti sospesi, che portano studenti e appassionati di sport su una piattaforma creata ad hoc. Lo spazio è infatti attrezzato con una serie di innovativi impianti sportivi: campi da basket, calcio a 5, campi da tennis. Per i fruitori non interessati alle attività sportive è stata invece pensata una passerella separata che tuttavia si intreccia, anche a livelli diversi, con la piattaforma attrezzata per tutta la lunghezza del parco.
La progettazione è estremamente accurata per tutta l'estensione del parco, dagli arredi urbani alla segnaletica, fino alla scelta dei materiali: tutti gli elementi ne facilitano la fruizione, puntando a una massima libertà e altrettanta semplicità.
Si chiama The Green Mile il progetto che intende trasformare la Stadhouderskade, una delle arterie più inquinate e pericolose di Amsterdam in una strada verde e sicura, un luogo di incontro, pensato per le persone, gli animali e la natura. L’idea è il frutto di un’iniziativa collettiva, portata avanti da UNStudio insieme al Comune e ad alcuni enti come The Rijksmuseum, Heineken, De Nederlandsche Bank, the Hoge School van Amsterdam.
Una degli aspetti più interessanti di questo progetto è il suo approccio condiviso, nel senso che sono stati sin da subito coinvolti il maggior numero possibile di interlocutori, così che The Green Mile è diventato un vero e proprio movimento, le cui linee sono riassumibili in un manifesto che include la programmazione di eventi sociali e un'organizzazione in grado di rappresentare gli interessi della cittadinanza. Un progetto che si costruirà anche materialmente step by step, a seconda delle risorse disponibili e delle rinnovate esigenze.
In questo senso, la strada diventerà a sua volta un vero e proprio spazio condiviso, con più aree destinate a pedoni e biciclette. Un luogo per passeggiare, sedersi e godere della vegetazione circostante, giocare e praticare sport. Una strada che invita a "scendere in piazza" e che proprio del suo slogan, A street that connects, fa il suo punto di forza.
Il Moongate Bridge Park, disegnato da Höweler+Yoon, è un ottimo esempio di riconversione e trasformazione urbana: sorge infatti nell'area Houtan del distretto di Pudong, a Shangai, ex location dell'Expo di Shanghai 2010, ed è ora un parco culturale con una programmazione ricreativa attiva e innovativa. Il sito ha subito nel corso della sua evoluzione diverse trasformazioni, da zona umida e agricola, poi destinatata all'industria pesante, fino a diventare area fieristica.
Reinterpretando i tradizionali motivi del portale lunare cinese, il progetto modifica il bordo del ponte Moongate con una serie di aperture circolari che si lasciano attraversare da un corso d'acqua artificiale: un segno voluto dagli architetti, in grado di evocare un legame importante tra passato e futuro.
Il ponte diventa così un luogo di ritrovo e un punto di osservazione diverso, privilegiato, che invita i passanti a guardare l'ambiente circostante con altri occhi. In effetti l'impressione è quella di stare in uno storico giardino cinese, ritmato però da trame e motivi contemporanei. Le geometrie curve del ponte sono realizzate attraverso una serie di ciottoli, stratificati e sovrapposti l'uno sull'altro per formare una curva a gradini che finisce direttamente sulle balaustre.
Parco Lineare Trieste
Location: Trieste
Architects: Atelier(s) Alfonso Femia, Damiani Architettura+, Michelangelo Pugliese (landscape design)
Client: Ministero della Cultura, Comune di Trieste
Renderings by AF517 & Diorama, courtesy of Atelier(s) Alfonso Femia
Shenzhen SkyPark
Location: Shenzhen
Architects: Crossboundaries
Client: Shenzhen Nanshan District Government Investment Project Preliminary Work Office
Photography by BAI Yu, Shenzhen Luohan Photography Studio, courtesy of Crossboundaries
The Green Mile Amsterdam
Location: Amsterdam
Architects: UNStudio
Client: Amsterdam Government in cooperation with The Rijksmuseum, Heineken, De Nederlandsche Bank, the Hoge School van Amsterdam
Renderings by Plomp, courtesy of UNStudio
Moongate bridge
Location: Shanghai
Architects: Höweler+Yoon
Images by Wu Tao / Shrimp Studio, courtesy of Höweler+Yoon