Adaptation, ovvero adattamento, flessibilità, resilienza. Come farà l’architettura a mantenersi in contatto e dialogo con l’ambiente che sta velocemente cambiando, tra cambiamento climatico, evoluzioni demografiche e nuovi stili di vita? In che modo i progetti seguiranno questo flusso?
È intorno a questi interrogativi che ruota il tema dell’edizione 2023 dell’Obel Award, premio internazionale di architettura assegnato annualmente dalla Henrik Frode Obel Foundation, con sede a Copenaghen. Il focus Adaptation, con le sue molteplici sfaccettature, è stato scelto come protagonista per selezionare progetti capaci di affrontare le sfide del mondo contemporaneo con idee e soluzioni ecologicamente e socialmente sostenibili. Sfide legate in primis alla mutazione climatica, nella quale l’architettura sarà uno dei primi settori chiamati in causa.
I progettisti dovranno infatti sempre di più mettere in discussione modelli e forme rimasti funzionali finora, non più efficienti nel contesto in cui ci troveremo a vivere. Occorre che gli ambienti e gli spazi urbani siano pronti a cambiare facilmente per adattarsi alla mutevolezza del mondo con cui si troveranno di volta in volta in dialogo. Un’architettura che affronti l'incertezza e agisca in modo sinergico con la natura. Questo è il senso dell’adattamento, della resilienza su cui punta l’Obel Award 2023, la cui cerimonia di premiazione si svolgerà come da tradizione il 21 ottobre, giorno del compleanno di Henrik Frode Obel, l’imprenditore danese che ha creato la fondazione, scomparso nel 2014.
L'Obel Award premia progetti sostenibili e proiettati verso il bene comune, che siano in grado di apportare un contributo significativo all'umanità e all’ambiente. Il premio viene assegnato a singoli o gruppi per opere o progetti di vario tipo – come edifici, masterplan, mostre – svolti negli ultimi cinque anni. Il vincitore si aggiudica una somma in denaro pari a centomila euro, oltre all’opportunità di tenere una masterclass aperta al pubblico nel circuito dell’Obel Award.
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Ogni anno la giuria presenta un tema progettuale e raduna un gruppo di esperti da tutto il mondo per valutare i progetti partecipanti al concorso. L’anno scorso il tema era incentrato su un progetto carbon neutral, evidenziando il ruolo che l'architettura svolge nella tutela del pianeta e la sua responsabilità in questo senso nei confronti delle generazioni future. Si sono aggiudicati l'Obel Award 2022 i ricercatori Sam Draper e Barney Shanks con Seratech, una tecnologia in grado di ottenere un calcestruzzo a zero emissioni a partire dai processi di produzione esistenti.
Nel 2021, invece, il focus è stato quello delle sfide sostenute dalle città contemporanee, e il progetto vincitore è stato la "Città dei 15 minuti" di Carlos Moreno.
La giuria dell’Obel Award 2023 è presieduta da Martha Schwartz (founder di Martha Schwartz Partners, negli Stati Uniti) e composta da Kjetil Trædal Thorsen (co-founder dello studio Snöhetta a Oslo), Louis Becker (design principal e partner di Henning Larsen a Copenaghen), Wilhelm Vossenkuhl (professore emerito di filosofia in Germania), XU Tiantian (founding principal dello studio DnA a Pechino), e le due new entries Aric Chen (general e artistic director del Nieuwe Instituut di Rotterdam, nei Paesi Bassi) e Sumayya Vally (founder e principal di Counterspace a Johannesburg e Londra, in Sudafrica e Regno Unito).
All images courtesy of Henrik Frode Obel Foundation