Un nuovo stadio a San Siro, un distretto multifunzionale a vocazione prettamente sportiva ma, allo stesso tempo, moderno e innovativo per essere vissuto tutto l’anno; una struttura con il doppio del verde rispetto alla precedente per una miglior vivibilità dell’intero quartiere, nonché una minor superficie costruita. Sono questi alcuni dei pilastri della proposta presentata dai club Inter e Milan all’amministrazione comunale per la realizzazione del nuovo stadio di Milano, corredata da uno studio di fattibilità per la realizzazione di un complesso multifunzionale nell’area del quartiere San Siro (dove è ubicato l’attuale Meazza) e indispensabile per l’avvio del dibattito pubblico aperto alla cittadinanza. Il primo incontro, dopo un lungo percorso partito nel 2021 e iniziato ancor prima con le iniziali proposte progettuali poi superate, si è tenuto il 28 settembre 2022 con la presentazione dello stesso dossier a palazzo Marino, per poi proseguire con altri dodici appuntamenti (tra incontri pubblici in presenza e online, incontri di approfondimento e sopralluoghi o laboratori in loco) fino al 18 novembre. Un dibattito, dunque, che ha lo scopo primario di illustrare ai partecipanti e alla comunità in particolare le ragioni che hanno portato a una simile proposta, i suoi pro e i suoi contro rispetto ad alternative più conservative nei confronti dell’attuale stadio intitolato a Giovanni Meazza, la cui conformazione può essere letta come «la sovrapposizione di almeno tre strutture, costruite in epoche lontane tra loro – si può leggere nell’abstract del dossier –: il primo anello raggiungerà il secolo di vita tra quattro anni». Questo, infatti, venne realizzato su iniziativa privata nel 1926 in un quartiere già marcatamente di carattere sportivo, ma andando a incidere indubbiamente su un futuro ancora attuale.
L’ipotesi più accreditata al momento è quella della demolizione e ricostruzione dello stadio, dal momento che le conseguenze di un’eventuale ristrutturazione non sembrano essere compatibili con le esigenze delle squadre, tecniche, ambientali e di sostenibilità; oltre che a renderlo irriconoscibile risetto alle attuali caratteristiche strutturali: come riportato nella sintesi del dossier, sono del resto almeno otto i profili di criticità legati a un progetto di ristrutturazione, dai costi di manutenzione e di gestione, al microclima interno; dall’inquinamento acustico alla sicurezza. «Gli interventi di adeguamento dell’impianto – si può leggere – non ne risolverebbero le principali insufficienze strutturali e non garantirebbero il soddisfacimento delle esigenze del pubblico e dei club».
La proposta avanzata e al centro del dibattito pubblico prevede quindi una modificazione e un miglioramento dell’attuale percezione del territorio, attraverso «il rifacimento del volume stadio, l’introduzione di nuove funzioni complementari, moderne ed efficienti, e attraverso la ridefinizione del ruolo del verde come elemento caratterizzante l’intera area», è la continuazione del dossier. Per quanto riguarda, nello specifico, il comparto stadio, l’idea è quella di una struttura dalla capienza di 60 mila posti, costituito dal campo di calcio e da una serie di funzionalità di servizio ubicate all’interno del perimetro dell’immobile stesso e nel sottostante podio che ne costituisce la base d’appoggio. Il podio, inoltre, dovrebbe radicare l’edificio nel contesto e definire gli ingressi coperti ai tifosi e la transizione verso le aree verdi circostanti, trasmettendo una sensazione di monumentalità e grandezza all’arrivo dei visitatori. Il catino delle sedute, organizzato su due anelli, è stata disegnato con l’intento di portare i tifosi a vivere la partita in maniera attiva e il più vicino possibile al campo da gioco. Il telaio della struttura primaria dovrebbe creare una serie di portali d’ingresso, a incorniciare l’anello degli spazi della galleria e a condurre le tifoserie all’interno dell’edificio tramite ascensori e scale mobili. La facciata continua vetrata, costituita da pannelli disposti secondo una griglia razionale, andrebbe a definire il perimetro rettangolare dell’edificio e avvolgere i visitatori in un velo trasparente, consentendo una connessione visuale continua tra interno ed esterno dell’edificio.
La copertura in pannelli rigidi, infine, dovrebbe seguire la logica strutturale del telaio dell’edificio. La forma è un intreccio di elementi storici e contemporanei, con un duomo di Milano come fonte d’ispirazione principale.
Rispetto alla proposta avanzata dai club nel 2020 (a sua volta rivista rispetto a quella del 2019) quella attuale e in valutazione al dibattito pubblico, in attuazione al piano di governo del territorio vigente, propone una riduzione dei volumi edificatori, il verde dovrebbe raddoppiare fino a coprire un’area di 103.000 m2 e a contare 700 alberi.
La nuova “Cattedrale”, come è stato ribattezzato lo stadio a partire dal progetto selezionato nel 2021 di Populous, dovrebbe avere le sue prime partite nella stagione 2027-2028. Sebbene ora i rendering a disposizione sembrino far propendere per un addio a quella forma squadrata, a favore di una dalle linee più morbide e tradizionale, l'immagine potrebbe cambiare ulteriormente in fase di progetto esecutivo. Sul punto i due club hanno più volte rimarcato come quello presentato al dibattito sia un progetto di fattibilità che, nel caso proseguisse negli step successivi, potrebbe subire variazioni a livello di immagine puramente architettonica. Il cuore di quanto proposto in dibattito è dato dagli aspetti più prettamente ambientali, di impatto volumetrico e di qualità della vita.
Di tali aspetti e, nello specifico, dei requisiti funzionali dello stadio, così come presentati nel nuovo dossier, è stata la stessa Silvia Prandelli di Populous nel corso del primo appuntamento d'approfondimento (5 ottobre), toccando temi quali l'accesso più rapido e funzionale alla struttura, i vantaggi per i tifosi e per gli abitanti del quartiere. A questo proposito è stato ricordato come la presenza di arene all’aperto dove ospitare spettacoli e impianti sportivi accessibili al pubblico potrà favorire l’aggregazione e offrire opportunità di intrattenimento per gli abitanti del quartiere, per tutto il corso dell’anno.
La chiave del nuovo progetto, secondo l'amministratore delegato dell'Inter, Alessandro Antonello, sarà quella di riuscire a interpretare, attraverso l'architettura una memoria storica. Costruita anche sul campo. Da qui l'importanza di essere e rimanere proprio a San Siro. Ma su come garantire e conservare la memoria dal punto di vista della struttura non è tempo di dire l'ultima parola a suo avviso.
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Oltre alla sua natura informativa, il dibattito pubblico si identifica come uno spazio di confronto, di richiesta di chiarimenti, di ulteriori proposte: a conclusione verrà poi presentato un sunto da parte del coordinatore, Andrea Pillon, una relazione conclusiva (non vincolante) da inviare alla Commissione Nazionale del dibattito pubblico e al proponente dell’opera per la valutazione degli esisti e delle osservazioni raccolte nel corso del dibattito stesso.
La sostenibilità sociale, economica e ambientale saranno i temi dei prossimi incontri in previsione il 12, il 13, il 17, il 19 e il 27 ottobre. Il 17 ottobre inoltre, suddiviso in due turni, ci sarà un sopralluogo partecipato all’area dello stadio e a quelle limitrofe; mentre il 30 ottobre, per tutta la giornata, è previsto un laboratorio di quartiere dedicato ai ragazzi e alle ragazze.
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Location: Milano, Italy
Architects: Populous
Images courtesy of dpstadiomilano