Singapore Green Plan 2030
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Singapore, l'eco-città del futuro

Dal Green Plan 2030 al turismo sostenibile, ecco come la megalopoli asiatica sta cambiando la sua immagine attraverso un'operazione di green city branding, tra Community Garden e foreste urbane

Singapore Green Plan 2030
Scritto da Redazione The Plan -

Dimenticate le visioni di città figlie dell'industrializzazione, fatte di grattacieli con vetri a specchio, ampi viali cementificati e aree verdi relegate ai sobborghi. Oggi siamo alle prese con nuovi stili di vita improntati su bellezza, innovazione e sostenibilità: che si tratti di architettura, modaarte, lo sguardo e la chiave di lettura sono quelli del progetto e dell'originalità che lo contraddistingue. E le discipline sono sempre meno separate: l’architetto collabora con lo stilista e il paesaggista, il turista convive con il residente e le città punteranno su questo mix di interessi per accrescere il proprio appeal.

Tra i grandi centri urbani che per primi hanno intrapreso un percorso programmatico di green city branding per trasformarsi in una città verde ed ecologica, vi è certamente Singapore. La megalopoli asiatica è riuscita in poco tempo a diventare una delle città più sostenibili e innovative al mondo, proprio per le soluzioni adottate e l'attenta pianificazione. Il tutto governato da una visione del verde come collante sociale ed economico, che ha rimodernizzato il Paese intero, portando avanti un modello di politica ispirato ai valori asiatici che enfatizzano l’armonia, la prosperità e il benessere della comunità.

Oggi, Singapore è impegnata nel perseguire gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell'ONU, attraverso il Green Plan 2030. Lanciato nel 2021, il Green Plan è guidato da cinque ministeri - della Sostenibilità e dell'Ambiente (MSE), del Commercio e dell'Industria (MTI), dei Trasporti (MOT), dello Sviluppo Nazionale (MND) e dell'Istruzione (MOE) - e sostenuto da tutto il governo.

Vista aerea di Singapore iStockphoto

 

I cinque pilastri del Singapore Green Plan 2030

Il piano di trasformazione di Singapore si compone di cinque strategie operative.

City of Nature, che prevede l'espansione della rete dei parchi naturali, il loro incremento e la loro connessione;

Energy Reset, che punta all'utilizzo massimale delle energie rinnovabili facendo di Singapore una delle città più "solari" del mondo, con un sistema fotovoltaico galleggiante da 60 megawatt situato a Tengeh Reservoir, grande quanto 45 campi da calcio;

Sustainable Living, che mira a favorire il trasporto pubblico sostenibile, con l'aumento della rete ferroviaria e ciclabile;

Green Economy, che spinge il settore industriale a migliorare la propria impronta energetica con una graduale decarbonizzazione;

Resilient City, con una serie di progetti che preparano la città alle conseguenze del cambiamento climatico, che si prevede importante data la vicinanza del mare e delle frequenti mareggiate.

Singapore Botanic Gardens Photography by Basile Morin / Wikimedia Commons, License CC, Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

 

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Singapore, la città giardino dell’Asia

Dopo anni di politiche incentrate sul suo futuro verde, servite da guida nel piano di sviluppo e nell’attrazione di investimenti dall’estero, Singapore si è aggiudicata il titolo di città giardino dell’Asia. È dall’inizio degli anni Sessanta, infatti, che la megaolopoli asiatica tenta di ricostruirsi un'identità, affrancandosi dall'immagine di città postcoloniale ed emancipandosi dal suo passato difficile da estirpare, con una pesante eredità da disastro ecologico. Coltivazioni intensive di pepe e gambir, pianta utilizzata per la tintura dei tessuti nell’industria conciaria, avevano privato l’isola di oltre il 90 per cento delle sue foreste, trasformato il paesaggio e il micro-clima, e prosciugato le riserve idriche.

L’estensivo inverdimento biofisico urbano, le innovative misure di contenimento del cambiamento climatico e il sostegno di un’architettura green e sostenibile, hanno catalogato Singapore come esempio di città universale del futuro già dal 2011, quando è stata nominata città più verde dell'Asia secondo l’Asian Green City Index (Economist Intelligence Unit 2011). In tempi più recenti, Singapore ha inoltre ottenuto la certificazione di meta sostenibile per il turismo dal GSTC (Global Sustainable Tourism Council), organizzazione statunitense che valuta le città sulla base della loro capacità di attrazione in termini di sostenibilità e vivibilità.

Nel tempo, Singapore si è confermata esperimento di successo, anche grazie a una serie di soluzioni verdi: dai Gardens by the Bay, con i "Superalberi" in cemento ricoperti di vegetazione, al restyling neo-futurista dell’aeroporto Jewel Changi, progettato da un team di architetti guidati da Moshe Safdie, fino alla rinascita di strutture come il Parkroyal Collection Marina Bay a firma dello studio FDAT Architects, che ha ripreso l’iconica struttura progettata da John Portman riproponendola in chiave contemporanea con tanto di skybridge e urban farm sulla copertura. Progetto, quest’ultimo, interessante anche per il concept paesaggistico dello studio Ramboll Dreiseitl, che ha previsto la piantumazione di 2400 alberi che assorbono il calore, ombreggiano gli interni dell’hotel e ne migliorano l’aerazione, rendendo la struttura una delle più ecologiche della città.


>>> Capitaspring, il grattacielo biofilico di Singapore tra contemporaneità e natura tropicale

 

Singapore Botanic Gardens Photography by Danijel Mihajlovic / Wikimedia Commons, License CC, Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

 

Dai Gardens by the Bay all'l’eco-città Tengah

Gardens by the Bay sono appunto uno dei progetti che hanno dato il via alla rivoluzione verde di Singapore. A seguito di una competizione internazionale per il design dei giardini svoltasi nel 2006, a cui hanno partecipato 170 studi da 24 Paesi con oltre 70 progetti, i due studi britannici Grant Associates, affiancato da WilkinsonEyre, e Gustafson Porter, si sono aggiudicati gli appalti per la realizzazione rispettivamente dei Bay South e dei Bay East Gardens. Un parco di 101 ettari di superficie bonificata nel centro della città, adiacente al lago artificiale Marina Reservoir, pensato per diventare un'icona della città. I cosiddetti “Superalberi”, strutture in cemento ricoperte da piante e fiori esotici, sono diventati a tutti gli effetti un luogo importante sia per i residenti sia per i turisti.

Da segnalare anche i progetti dei Nature Ways, veri e propri corridoi ecologici che replicano la struttura delle foreste permettendo di apprezzare la biodiversità locale, e dei Community Garden, punti di incontro di quartiere per ogni generazione.

Tra le visioni del prossimo futuro c’è poi l’eco-città Tengah: 42mila nuove unità abitative, strade sotterranee, impianti automatizzati per la  raccolta dei rifiuti e sistemi di raffreddamento centralizzati per il contenimento dell’effetto isola di calore.

 

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