Nel nostro viaggio in anteprima alla Biennale di Venezia 2021, abbiamo incontrato Benedetta Tagliabue, più volte ospite sulla rivista e agli eventi di The Plan.
Non è stato semplice rubarle qualche minuto vista la sua notorietà, ma fortunatamente tra un visitatore e l'altro siamo riusciti a farle qualche domanda.
L’esposizione mette in mostra su alti cavalletti di legno, una serie di quadri che illustrano il lavoro dello studio Miralles Tagliabue (EMBT) sul progetto Plateau Central Masterplan and Housing at ClichyMontfermeil, Metropolis of Paris.
Guardando il complesso espositivo nella sua interezza, rimaniamo colpiti dalla sua originalità, tanto da confessarle che ci ricorda un po’ l’installazione di Banksy a Venezia.
Benedetta ringrazia, ma ci racconta che in realtà la sua idea è precedente a quella dell’artista inglese perché questi espositori sono una reinterpretazione di quelli ideati personalmente da Enric Miralles per la fiera ARCO nel 1996. Quest’anno a causa della situazione di emergenza mondiale lo studio ha deciso di presentarsi alla Biennale attingendo dalle proprie risorse, in maniera sostenibile. Il risultato a parere nostro è veramente scenografico e si fa notare, a confermarlo sono le decine di persone che si fermano a fotografare l’installazione mentre noi proseguiamo l’intervista.
Nulla è lasciato al caso, ogni cornice fornisce qualche dettaglio in più sul progetto e guardando attentamente si può facilmente ricostruire la genesi del masterplan.
Nel 2018 lo Studio Miralles Tagliabue era presente alle Biennale con Weaving Architecture, un’idea alternativa per una stazione metropolitana del nuovo ring di Parigi, Grand Paris, capace di trasformare un luogo grigio e abbandonato in una piazza colorata. Un’idea di libertà e apertura, i cui colori ricordano l’Africa, ma anche l’eclettica copertura del Mercato Santo Caterina progettata dallo studio nel 1997 a Barcellona. Quest’anno Benedetta torna alla Biennale con il proseguo di quel bel progetto che è diventato un masterplan.
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“Sì, nel 2018 eravamo qui nella stessa sala, proprio là” e, con un grande sorriso che ha accompagnato l’intera intervista, ci indica il posto dove si trovava la precedente esposizione “però ci avevano messo vicino alla porta di ingresso, e la gente non ci vedeva”, ci racconta scherzando, “quest’anno invece siamo proprio al centro della sala e per noi è una grande gioia”.
Il lavoro di Miralles Tagliabue sull’area parigina di Plateau Central è iniziato nel 2014, anno in cui ha vinto il primo premio al concorso per la stazione metro Clichy-Montfermeil e ha sviluppato l'arredo urbano della stessa zona. Nel 2016 Miralles Tagliabue EMBT ha iniziato a lavorare allo studio di fattibilità di 'Villa Medicis' e dal 2017, quando hanno vinto il primo premio al concorso, stanno portando avanti il 'Centr'Halle', il progetto di edificio collettivo e mercato a Clichy – Montfermeil.
Non è facile vivere in un mercato (“Living within a Market”). Ma il titolo è una provocazione e un invito alla vita comunitaria, un progetto reale e allo stesso tempo un’ambizione ben precisa, quella di sviluppare e supportare la convivenza e l’integrazione degli abitanti di un quartiere multietnico e marginale. “La comunità locale però esiste già” ci racconta Benedetta mostrandoci alcune foto di persone presenti nell’installazione “queste foto sono state realizzate da giovani instagrammer che vivono nel quartiere”. Avete trovate le foto su instagram? “Si, ma guarda i loro volti, sono tutti orgogliosi di appartenere a questi luoghi che fanno da sfondo ad ogni loro scatto. Li abbiamo contatti e gli abbiamo chiesto se potevamo mettere in mostra le loro foto alla Biennale, erano tutti molto fieri delle loro creazioni e lo si nota facilmente…”
Il masterplan è composto da varie strutture, tra cui sicuramente il Centr'Halle, un modello abitativo che mira ad incentivare l’integrazione delle periferie parigine. L’edificio offre alloggi per diverse famiglie, ma le sue peculiarità sono due. La prima è che tutto il piano terra è adibito a mercato, uno spazio aperto e flessibile che invita allo scambio e all’incontro reciproco. Mentre sulla copertura piana saranno realizzati dei giardini, ad uso esclusivo degli abitanti. In questo modo il progetto non rimane chiuso in sé stesso ma si apre e si lascia attraversare dalla comunità.
Continua Benedetta: “Si legge poco, lo devo dire ai miei ragazzi, ma se ci fai caso in verticale saltando tra un espositore e l’altro puoi leggere - Outside is also Home – che è il sottotitolo della mostra”. Dunque se nel 2018 con il progetto della stazione della metropolitana portavate alla Mostra un’idea di libertà "indoor", l’intento di quest’anno è di espandere questa idea di libertà anche "outdoor". “Sì, diciamo che quest’anno mostriamo l’evoluzione del masterplan, portando outdoor i concetti sviluppati per la metropolitana” e continua “c’è un grande fermento nell’area e lo prova anche il nostro studio di fattibilità per il progetto Villa Medici che fortunatamente chiameranno Atelier Medici, in cui i giovani artisti, invece di andare a Roma, potranno venire a studiare l’arte delle periferie”.
Insomma un enorme progetto multidisciplinare tutto racchiuso in questa semplice, ma efficace esposizione che vive ancora della creatività di Eric Miralles.
Quest’anno ricorre il ventesimo anniversario dalla sua morte e la mostra MIRALLES lo vuole ricordare in tutti i suoi aspetti, come architetto, designer, fotografo, professore e artista. “La mostra infatti si chiama Miralles, per sottolineare che esistono tanti Miralles, uno per ogni sfaccettatura del suo carattere. Questi espositori sono stati parte integrante della mostra su Eric, un circuito che è partito dal Salo´ del Tinell scelto perche´ nel 1956 ha ospitato la prima retrospettiva su Antoni Gaudi´”. Un architetto che non a caso ha molto in comune con Eric Miralles “A noi piace immaginarlo, per questo il nostro impegno è far conoscere i lavori e l’arte di Eric, la mostra infatti continuerà a Barcellona in vari luoghi ed eventi per tutto l’anno”.
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Ci verrà a trovare presto a The Plan? “Sono sempre pronta, Nicola e Carlotta mi chiamano spesso per fare sempre qualcosa di bello”
Rimane solo il tempo per rubare un fugace scatto di Benedetta all’interno dell’esposizione e salutare il gentilissimo staff.
Ricordiamo che Benedetta Tagliabue - Miralles Tagliabue EMBT è in mostra anche all'interno di “Future Assembly” la mostra collettiva di Studio Other Spaces (rappresentata da Olafur Eliasson e Sebastian Behmann) situata nel Padiglione Centrale ai Giardini. Con l'installazione Montserrat e la sedia Lalita, un omaggio alle idee di Enric Miralles. L'installazione si basa su un suo schizzo che studia la curvatura del profilo delle montagne ed è completata dalla sedia Lalita, una seduta per due disegnata da Caterina Miralles Tagliabue e Fabio Andrico, che con le sue forme asseconda il profilo sospeso del monte Montserrat (Catalogna).
Credits “Living within a market - Outside space is also home”
Benedetta Tagliabue - Miralles Tagliabue EMBT (Barcelona, Spain)
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Project’s author and collaborators
An original installation by Benedetta Tagliabue (Italy, b.1963), Miralles Tagliabue EMBT
(Spain, est.1994)
Including the following projects gathered in the ‘Plateau Central’ masterplan:
- ‘Centr’Halle’ Collective Housing and Market at Clichy-sous-Bois, Paris 2017 – in progress. First prize in competition, by Benedetta Tagliabue – Miralles Tagliabue EMBT with Ilimelgo.
- ‘Clichy-Montfermeil’ Metro Station, Paris 2014 – in progress. First prize in competition, by Benedetta Tagliabue – Miralles Tagliabue EMBT with Bordas i Peiro.
- ‘Villa Medicis’ Feasibility Study at Montfermeil, Paris 2016, by Benedetta Tagliabue – Miralles Tagliabue EMBT.
- Urban Furnishing 2014-2021, by Benedetta Tagliabue – Miralles Tagliabue EMBT.
Production credits
Participant: Benedetta Tagliabue – Miralles Tagliabue EMBT
Project directors: Nazaret Busto Rodríguez, Elena Nedelcu
Design team: Julia de Ory Mallavia, Iago Pérez, Beatriz Mínguez de Molina, Victoria
Garriga, Marzia Faranda, Daniel Hernán García, Youssef Shabo, Nil Corominas, Jaime
Ruiz Pérez, Dimitris Stefanakis, Yi Shen, Giorgio Serna, Agnese Blanca
Communications: Arturo Mc Clean, Ana Gallego
Models: Gabriele Rotelli, Darragh Casey
Sponsors:
With the additional support of Institut Ramón Llull and Acción Cultural Española AC/E.
Photos of the exhibition by Arturo Mcclean
Other credits in each individual photos