Stadio di Quzhou

Scritto da Li Xiangning - 13 dicembre 2022

Ma Yansong è una figura professionale unica nel panorama architettonico contemporaneo cinese. La predilezione verso forme naturali, curve e organiche rende immediatamente riconoscibili i suoi progetti. Volendo forse reagire ai sistemi che impongono regole e ordini, egli rifiuta intenzionalmente angoli retti e spigoli vivi, evita simmetrie ed elementi ripetitivi e standardizzati creando forme arrotondate che ricordano i ciottoli levigati dall’acqua o delle pietre burattate. Queste forme organiche non fanno parte della tradizione taoista cinese, in cui unendo elementi apparentemente casuali si crea una sensazione di leggero e distensivo disordine. L’architetto, al contrario, vuole infondere nelle sue creazioni un coinvolgente senso di ordine. Il dinamismo formale, la monumentalità, il ritmo cadenzato e la ripetizione di elementi maestosi nelle sue opere intendono richiamarsi a Pechino, all’antica capitale cinese; ne sono un esempio le bolle metalliche che emergono dalle corti di piccoli hutong e le gigantesche costruzioni sospese lungo l’asse centrale e sulle piazze della città. Queste architetture enigmatiche, indefinibili, fluttuanti, utopiche si innestano agevolmente nel loro contesto nonostante esse si allontanino dai concetti architettonici convenzionali, quali la disposizione razionale delle colonne, le griglie rettangolari e altri stilemi classici che sembrano tratti dai libri di testo e riferirsi a grandi maestri come Le Corbusier, Louis Kahn e Álvaro Siza.

L’architetto ha condotto uno studio approfondito sul rapporto tra architettura e contesto; da questa ricerca è nato lo stadio di Quzhou, in Cina, da poco completato. Da un lato la recente serie di grattacieli – inclusi molteplici edifici per uffici e il complesso di alloggi sociali Baiziwan – ha portato al limite estremo la tipologia del grattacielo, dall’altro, la rigorosità dello stadio assume una...