“The Creative Hub”

Scritto da Valerio Paolo Mosco - 15 dicembre 2021

Sulla strada che porta da Firenze a Siena un’opera da poco realizzata dallo studio GEZA di Udine (Stefano Gri e Piero Zucchi), ormai da anni una delle realtà più apprezzabili dell’architettura italiana. È la nuova sede di Furla, solida e rinomata realtà nazionale per quel che riguarda le borse da donna, calzature e diversi articoli in pelle.
Dalla strada, in gran parte nascosti ad essa, si susseguono diversi corpi di fabbrica che si adagiano seguendo il terreno in discesa. Lo fanno in sequenza: in primis una manica lunga quasi a battuta della strada, a seguire un blocco quasi quadrato e a chiudere due altri volumi che, congiunti, descrivono un quadrato di dimensioni inferiori rispetto al precedente. È la sezione che spiega la sequenza. I volumi infatti assorbono il dislivello del terreno articolando la loro presenza con assertiva discrezione. Disposti in questo modo essi dimostrano il loro intento che poi è quello di misurare con la loro presenza il terreno, quasi volessero aggiungere alle note di ciò che già esiste, ovvero all’orografia e al paesaggio, un ordine quasi preesistente, un qualcosa di assimilabile ad uno spartito.

Non è un caso che quasi a voler dare più forza a questo intento misuratorio, GEZA opti per una cromia scura di neri e grigi scuri che trova la sua adeguata eccezione nel rivestimento bianco dell’ultimo corpo di fabbrica verso la valle. Il nero, ce lo hanno insegnato la Land art e l’Arte povera, due tendenze ben conosciute da Gri e Zucchi, per ragioni quasi misteriose si impone sul paesaggio amalgamandosi contemporaneamente ad esso. Torniamo al complesso partendo dal corpo di fabbrica più in alto, quello per i rapporti con il pubblico, dove è posizionato l’ingresso. All’interno due livelli in cui si susseguono gli atelier di studio e gli spazi per i meeting intervallati da calibrati patii a tutta...