Casa per le vacanze

Scritto da Luca Maria Francesco Fabris - 4 maggio 2021

Il tema della casa per le vacanze è un eterno ritorno dell’architettura da sempre ed è uno di quelli che meglio si presta alla sperimentazione. Forse perché committente e progettista sono concordi su una cosa: è un manufatto eccezionale. Non serve per vivere, non serve per lavorare. Serve per oziare. Insomma, è la concretizzazione di un fattore che assume un carattere distopico, di un divergere dallo stato naturale delle cose e, più che mai, dalla normale condizione umana, quella che ci vuole sempre dediti al fare. Il poter deviare dalla linea della realtà in cui vive la collettività è sempre stata una prerogativa per pochi e, anche oggi che le ferie sono diventate un diritto, non è detto che tutti si riesca ad andare in vacanza. Un privilegio che richiede uno spostamento nello spazio e che deve permettere un distacco dal tempo, un momento speciale che richiede perciò un involucro speciale, dove l’unica cosa che importa è l’appagamento dei sensi attraverso la sublimazione estetica della Natura.
La Natura, infatti, è sempre l’elemento principe che imposta un progetto dedicato allo svago. Ma capita alle volte che il progettista debba muoversi in un ambiente praticamente snaturato e che perciò debba incardinare il processo di alterazione del presente attraverso veri e propri giochi di prestigio che riportino la bellezza sulla Terra. E rendere la bellezza un’esperienza richiede forza, tenacia e tanta ricerca.
Salamina, l’isola greca resa famosa dalla naumachia che vide la sconfitta dei Persiani nell’antichità, è oggi un’estensione della metropoli continentale nata dalla fusione tra Atene e Pireo, da cui dista meno di 2 km e pochi minuti di traghetto. Le sue coste e il suo entroterra piatto, un tempo dedicato alla coltivazione dell’ulivo, sono costellati dai fantasmi dei cantieri navali...