Gli edifici per la sede centrale ENI (società multinazionale il cui nucleo fondamentale si attesta nei settori di ricerca, estrazione, raffinazione e distribuzione degli idrocarburi, indirizzandosi anche ad altri campi di attività) a Roma completano un comparto urbano nella zona EUR, l’Europarco, contraddistinto dalla presenza di grandi costruzioni, con destinazioni funzionali commerciali, amministrative e direzionali.
I due edifici ENI costituiscono un complesso di notevoli proporzioni, adiacente all’alta Torre che ospita gli uffici dell’Amministrazione dell’Area metropolitana di Roma ed orienta tratti di contemporaneità nel comparto, un elemento a forte connotazione e valore, anche segnaletico: i due corpi separati si assestano su giaciture divergenti, rappresentando una sorta di confine visivo e volumetrico dell’area sul lato orientale. L’articolazione di prospetti e volumi determina una consistenza dinamica del complesso, uno stato che trasforma le linee geometriche di fondo e rende ragione di una pluralità funzionale, che accompagna e sostiene l’assetto principale ad uffici. Le relazioni fra gli elementi divengono complesse, nel raffronto con la piastra pedonale pavimentata in lastre di pietra - con l’innesto significativo di zone verdi, erbose, arbustive, con rada alberatura e l’inserimento di delimitati specchi d’acqua -, il terreno artificiale che si dispone come una grande corte, per sviluppare percorsi e posizionare gli accessi. I sottostanti piani interrati a parcheggio (comprendenti anche locali tecnici, magazzini e locali accessori) consolidano l’idea di configurare lo spazio come una grande piazza interna pedonale, attraverso la quale si introduce l’aspirazione ad identificare una forma urbana, che si compone di elementi architettonici rilevanti e vive di relazioni fra le parti.
Per entrambi gli edifici ENI, assume un ruolo...
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