«L’arte che qui nasce non è mai del tutto favolosa, ma nemmeno verista. È piuttosto basata sopra l’osservazione intellettuale della realtà, in cui la natura è tradotta in termini di ragionata sensibilità». Così scriveva alla fine degli anni ’50 Guido Piovene su Firenze, una città che ha mantenuto nel tempo il gusto per l’osservazione intellettuale della realtà, un’osservazione incistata nella sua storia e nella sua morfologia di città che ha levigato nel tempo i suoi stili, innescando nel tessuto medievale gli oggetti rinascimentali ed i ricongiungimenti barocchi, la normalizzazione borghese umbertina, infine gli sprazzi di modernità. La discontinuità negli anni ’60, non solo in architettura. Quella Firenze intellettuale acuta e caustica, amante della frase ben tornita, ben congeniata e affascinata dalla nitidezza del pensiero, tendenzialmente conservatrice, propone qualcosa di totalmente diverso. Le architetture di Leonardo Ricci e Leonardo Savioli lo dimostrano. Sono le loro architetture brutaliste, iper-plastiche, che quasi vogliono sbarazzarsi di un passato tutto grazia e moderazione. Se saliamo a San Miniato e guardiamo dall’alto una città che ha saputo rimanere tale rispettando la sua stessa natura, in fondo appare il turrito Palazzo di giustizia di Ricci, estremo se non kitsch, certamente non amabile, ma a cui non si può negare un certo piglio, se non altro un certo orgoglio. L’effrazione continua dopo Ricci e Savioli con i radical, come Superstudio, Archizoom, 999: la loro è un’architettura estrema, ideologica, intrisa di quello spirito della nuova frontiera che caratterizzava gli anni ’60 a cui aggiungono una certa puntuta ironia del tutto fiorentina. È quella dei radical un’architettura pensata più per il piacere intellettuale che per l’essere costruita: si...
Digitale
Stampata
Abbonamento
Ad ogni luogo il suo progetto
Henning Larsen
L’approccio di Louis Becker (Design Principal di Henning Larsen) al progetto. L’analisi del contesto e il sistema di relazioni che con esso si int...Un nuovo linguaggio radicato nella tradizione
Studio Pei Zhu
Quattro piccole realtà di Pechino esemplificano la diversità e l’estro della nuova architettura cinese, caratterizzandosi per la grande inventiva ...Centro ricreativo Dushan SONGYANG
DnA_Design and Architecture
Quattro piccole realtà di Pechino esemplificano la diversità e l’estro della nuova architettura cinese, caratterizzandosi per la grande inventiva ...