Un’architettura a svolgimento continuo

Scritto da Valerio Paolo Mosco - 13 dicembre 2019

Iotti+Pavarani Architetti opera negli ambiti della progettazione architettonica, urbanistica, paesaggistica e della ricerca, con un focus sulla rigenerazione urbana di luoghi complessi o ad alto valore ambientale. Lo studio si è distinto per la progettazione di architetture felicemente inserite in contesti urbani e paesaggistici sensibili e fondate su principi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Costituito nel 2001 da Paolo Iotti e Marco Pavarani, lo studio ha ricevuto più di 20 premi in concorsi di architettura e urban design, nonché riconoscimenti nazionali e internazionali per la realizzazione di architetture innovative e con una forte attenzione agli spazi per la collettività. Tra questi il Premio della Fondazione Renzo Piano nel 2011 come migliori giovani talenti dell’architettura italiana.

Partiamo da Ferrara, anzi dalla Ferrara “moderna” che nasce alla fine del ‘400 quando Ercole I affida all’architetto di corte Biagio Rossetti il compito di ampliare la città verso nord, un ampliamento che avrebbe dovuto anche assolvere il compito di bastione contro le mire espansioniste della Serenissima. Aveva ragione Bruno Zevi a considerare il piano di Rossetti come il primo piano “moderno” della storia europea: moderno in quanto Rossetti non si affida, come avrebbe fatto un architetto rinascimentale ampolloso e cortigiano, ad un sistema di piazze monumentali con al centro immacolate rotonde, ma ad un sistema viario a croce, dove gli edifici di rilievo, come il suo Palazzo dei Diamanti, non sono inquadrati da quinte prospettiche centrali, ma se ne stanno con elegante discrezione incistati nelle quinte edilizie che corrono fluidamente. Ferrara la città tutta mattoni, a terra e al cielo: la città degli argini ben progettati e mantenuti da secoli, la città dove ancora è percepibile un limite tra di essa ed una campagna lenta e ricca....