Atelier fotografico iturbide studio

Scritto da Raymund Ryan - 11 dicembre 2018

I vicoli di Coyoacán, nonostante tutt’attorno lo sviluppo di Città del Messico proceda a un ritmo incessante, mantengono ancora un’atmosfera di quartiere, una pace e una scala più prossima alla città di provincia piuttosto che alla metropoli contemporanea. Qui, quasi l’intera area è occupata dal tessuto urbano con la vita comunitaria che invade le strade; queste cambiano direzione frequentemente e in modo inaspettato, lasciando spaesato chi le percorre per la prima volta dando l’impressione di trovarsi in un inestricabile labirinto. Case e piccoli negozi si susseguono su entrambi i lati delle vie senza soluzione di continuità, offrendo attraverso porte d’ingresso aperte scorci di vita quotidiana al di là di partizioni, tende o ringhiere. Un ensemble compatto, ma anche intimo. Addentrandosi in un vicolo dal nome affascinante - Cerrada de Heliotropo, letteralmente “che si orienta in direzione del sole” -, ci si imbatte in un prospetto curioso: una palizzata a tre livelli realizzata quasi interamente in laterizi arancioni e rossi, disposti in orizzontale e in verticale. Più da vicino, si nota come gli elementi verticali siano più spessi e orientati secondo varie direzioni rispetto al volume principale, lasciando filtrare i raggi del sole da più punti durante l’arco della giornata. Agli angoli dell’edificio ogni secondo livello orizzontale di mattoni sporge fino al confine del sito, mentre i laterizi in verticale rimangono arretrati creando piccole rientranze. In un secondo momento si coglie la presenza di alcune lastre in acciaio e dell’armatura che sostiene con discrezione il sistema in laterizio. C’è qualcosa al contempo di usuale e di logico e rigoroso nella facciata. Il mattone, nella sua semplicità, viene organizzato secondo i principi della modularità e della composizione astratta. Non ci sono altri...