Sette speculazioni sul futuro della sezione | The Plan
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Sette speculazioni sul futuro della sezione

Marc Tsurumaki

Sette speculazioni sul futuro della sezione
Scritto da Marc Tsurumaki -

stratificato di intercapedini termiche abitabili e di spazi circolatori adatti al clima estremo delle Montagne Rocciose, mantenendo comunque un ambiente museale di qualità per l’arte esposta al suo interno. 2. Mentre il confine tra interno ed esterno è stato sezionato fino a divenire un involucro tecnico stratificato, la ricerca modernista di trasparenza visiva ha dato vita a una reductio ad absurdum della facciata continua facendone un singolo strato trasparente tra interno ed esterno. Questo assottigliamento della parete, però, ha avuto come conseguenza una proliferazione di attrezzature tecniche necessarie a compensare la maggiore esposizione climatica. Un sistema di supporto vitale che colonizza gli spazi verticali degli edifici, riempiendoli con una sorta di “materia oscura” architettonica: una densità materica invisibile che occupa un volume pari a quello degli spazi vissuti nell’ambiente costruito. Questo spazio saturo di impianti che consumano energia e volume ha annullato, probabilmente più di ogni altro elemento, il potenziale della sezione in molte architetture contemporanee, rendendo il disegno della pianta riflessa del soffitto la parte meno sfruttata nell’ideazione di un progetto. Se da un lato l’assetto della pianta del soffitto come espressione delle forze strutturali e lo sfruttamento della luce come mezzo per definire e organizzare lo spazio possono essere visti come elementi fondamentali nella maggior parte delle architetture storiche, nella maggioranza degli edifici contemporanei l’espressione delle logiche strutturali, il passaggio della luce naturale e l’espansione verticale dello spazio devono confrontarsi con la densità degli impianti tecnici necessari per mantenere il clima interno ideale e fornire accesso alla rete. La banalità della griglia acustica del controsoffitto, soluzione pensata dall’industria edilizia per nascondere questi sistemi antiestetici ma necessari, ha fatto di tutto tranne che cancellare il potenziale del soffitto come luogo di gioco architettonico. Una riflessione sulla sezione nel Ventunesimo secolo deve quindi includere un riesame dello status e del ruolo di questa “materia oscura” dell’architettura e del suo alibi, il controsoffitto. Cosa comporterebbe abolire il controsoffitto dagli edifici? Significherebbe rimuovere in toto la sua discretezza e convenienza e fare i conti con le viscere esposte della tecnologia? Oppure, in alternativa, potremmo reinterpretare il controsoffitto come luogo di ricchezza progettuale, luogo di scambio tra spazio occupato e plenum, sfruttato per la sua capienza in sezione? Per una delle aule nella School of Journalism della Columbia University abbiamo creato su disegno una nuova forma di “controsoffitto”, basato non sulla ripetizione ma sulla variabilità, creando una superficie reattiva che ha integrato illuminazione, equipaggiamento tecnico e acustico. Il risultato è stato un punto di negoziazione con i requisiti dei sistemi tecnici, che ha generato una topografia delle prestazioni, con riferimenti alla logica del soffitto classico a cassettoni reinterpretata in base alle esigenze contemporanee. 3. Dal Diciannovesimo secolo in poi, la rappresentazione in sezione è stata ritenuta utile nel concettualizzare, proiettare e gestire le condizioni sempre più complesse e stratificate della metropoli moderna. Con la sua capacità di rivelare le interrelazioni tra le varie dimensioni di un ensamble urbano - tecnica, materiale, infrastrutturale, programmatica e sociale -, la sezione ha reso evidente l’interconnessione e la contiguità tra sistemi che, almeno in superficie, potrebbero sembrare sconnessi. La famosa sezione di una strada parigina a firma di Pierre Patte ritrae l’interconnessione intima tra l’interno dell’edificio e l’infrastruttura, facendo convergere in un disegno le interdipendenze nascoste tra vita privata e pubblica. Al giorno d’oggi, quando più della metà della popolazione mondiale risiede nei centri urbani e gli architetti sono giustamente preoccupati per le politiche relative agli spazi delle città, la sezione può avere un ruolo essenziale non solo nel rilevare le condizioni in essere, ma anche nell’immaginare future visioni urbane. In contrapposizione a un masterplan, con la sua pretesa di controllo e razionalità, la sezione offre un metodo più sfumato di comprensione delle città, che opera dal basso verso l’alto e non viceversa. La sezione è uno strumento unico di visualizzazione e rilevazione di sistemi, relazioni e forze complessi: le infrastrutture, i livelli della mobilità veicolare e pedonale, i siti di transizione tra orizzontalità e verticalità e la molteplicità della natura del suolo urbano. Più le città si espandono, si addensano e si stratificano, più diventano luoghi dove le questioni vitali di identità politica, di giustizia sociale ed ecologica, così come i comportamenti - privati o pubblici - vengono vissuti in termini di spazio. La stratificazione socio-economica, per esempio, è spesso correlata alla stratificazione spaziale (evidente nella lottizzazione dei terreni destinati ai grattacieli a New York) e in molte città la densità si concretizza nelle abitazioni sempre più compresse e affastellate di chi si trova all’ultimo livello della catena economica. In questo contesto, la sezione, con la sua capacità di muoversi oltre la superficie, di penetrare all’interno dei meccanismi e delle connessioni celate tra le cose, potrebbe condurre a una nuova concezione delle forme e dei processi urbani, che includa anche diversità e trasformazione, l’aspetto temporale e quello dinamico, quello ambientale e quello politico. In un progetto commissionato per ripensare un’area di sviluppo a downtown New York, noi di LTL Architects abbiamo utilizzato strategie basate sulla sezione per proporre nuove forme di vita urbana verticale. Il progetto a lower Manhattan prevede un sistema di alloggi ponte che si innestano su un blocco preesistente, sfruttandone la copertura come un paesaggio in quota, attraversato da corti di luce e collegato tramite superfici inclinate, creando uno sviluppo urbanistico multilivello. 4. Mentre Manual of Section, per il suo format, si focalizza su scala e prestazioni della sezione degli edifici, la sezione è in grado generalmente di rilevare la relazione tra architettura e paesaggio. La sezione evidenzia la natura del terreno, la relazione con la topografia e l’idrologia, e l’influsso dello spazio architettonico sull’ambiente circostante. Data l’ossessione attuale di architetti e urbanisti per il paesaggio - dovuta alle preoccupazioni riguardo l’attuale crisi ambientale - la sezione fornisce la possibilità di ripensare l’interfaccia nodale tra edificio e sito come un’interazione dinamica di forze, piuttosto che come un’intersezione statica di condizioni materiali. La sezione deve quindi utilizzare il suolo come superficie performativa profonda invece che come un semplice piano, ampliando così lo standard della progettazione architettonica (normalmente statica e fissa) per tenere in considerazione il flusso temporale, le dinamiche relazionali e le condizioni variabili degli insediamenti umani e non. Ma cosa succederebbe se, grazie alla sezione, l’edificio e il paesaggio venissero considerati non più come opposti ma come complementari, arrivando a comprendere meglio l’impatto dei nostri interventi sul sistema naturale? Focus del progetto Water Proving Ground, esposto alla mostra Rising Currents, tenutasi al MoMA, era la sfida rappresentata per New York dall’aumento del livello del mare. Qui abbiamo proposto un nuovo paesaggio urbano concepito servendoci della sezione come sistema dinamico di scambio tra terra e acqua. Modificando in modo strategico la topografia del terreno per generare una varietà di superfici in pendenza, il progetto crea un mosaico di terreni naturali e artificiali, attivato costantemente dai flussi delle maree. 5. Come suggerisce il punto precedente, la sezione è in grado e deve avere un ruolo fondamentale nell’affrontare l’impatto profondo e sempre più pressante del cambiamento climatico e dell’innalzamento del livello del mare sugli insediamenti costieri. Un’analisi del livello del mare comporta immediatamente il ricorso alla sezione, non solo banalmente per determinare il livello di piena, ma anche per definire i modi meno evidenti secondo i quali topografia e idrologia interagiscono con l’ambiente costruito. Una leggera differenza di quota del terreno ha conseguenze esponenzialmente accentuate se vista in relazione all’acqua, come dimostra la bio-diversità delle zone litoranee, dove variazioni relativamente piccole del livello dell’acqua possono generare cambiamenti significativi della realtà ecologica. Di conseguenza, per comprendere l’andamento del livello del mare si deve ricorrere alla sezione quale strumento principe per valutare rischi e opportunità del fenomeno. Tenendo in considerazione gli effetti potenzialmente catastrofici di queste trasformazioni, la sezione è in grado allo stesso tempo di rivelare possibilità collaterali per un ripensamento del rapporto tra mare e città. E se, come le zone del litorale, questi territori recentemente divenuti a rischio diventassero non solo più resilienti, ma anche i luoghi di un’ecologia più ricca di insediamenti e di possibili usi? In Amphibious Suburb, una nostra proposta per il progetto Structures of Coastal Resilience, abbiamo esplorato le implicazioni in sezione dell’innalzamento dei livelli del mare, per rivedere la relazione tra gli insediamenti abitati e le condizioni topografiche e idrologiche. Qui, la sezione, oltre a interventi sul terreno quali banchine o canali, all’elevazione degli edifici e alla ridefinizione delle reti di spostamento, ci ha fornito nuovi modelli di vita (sub)urbana per affrontare il consistente cambiamento ambientale. 6. Gli sviluppi moderni nel campo della tecnologia digitale offrono agli architetti la possibilità di lavorare simultaneamente sulla sezione e sul volume architettonico nel suo insieme. Nella storia, questo non è stato sempre possibile, perché la sezione veniva più spesso utilizzata come taglio netto attraverso un intero già definito, con piante e aspetto esterno stabiliti. Tuttavia, nonostante i programmi di modellazione 3D permettano questa simultaneità, la sezione viene comunque troppo spesso differita e rinviata, e nella logica del programma così come nel processo progettuale viene ancora considerata non un luogo di invenzione ma piuttosto un disegno riduttivo che taglia l’edificio rendendone visibili a posteriori i difetti. Per sfruttare al massimo le potenzialità operative e strumentali della sezione, bisogna enfatizzarne il ruolo; bisogna reinterpretarla come luogo di progetto, e non come una veduta retrospettiva. Manual of Section esamina la sezione rendendola oggetto di studio. Il libro mira anche a divulgare questo discorso e ad accelerare un approccio all’architettura che metta la sezione in primo piano. Inoltre, la fluidità dello scambio tra informazioni progettuali e sistemi produttivi implica che l’azione di taglio della sezione può essere ora tradotta direttamente nella logica degli strumenti a controllo digitale utilizzati nella fase di costruzione. Dato questo fondersi di rappresentazione e realizzazione, cosa succederebbe se il ruolo generativo della sezione potesse essere amplificato tramite l’interfaccia con la produzione computazionale? Nell’installazione all’ingresso del nuovo centro di ricerca Zuckerman presso il centro oncologico Memorial Sloan-Kettering, abbiamo tenuto in considerazione entrambi gli aspetti: la sezione come sito considerazione entrambi gli aspetti: la sezione come sito

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© Maggioli SpA • THE PLAN • Via del Pratello 8 • 40122 Bologna, Italy • T +39 051 227634 • P. IVA 02066400405 • ISSN 2499-6602 • E-ISSN 2385-2054