Anversa è una città in cui la storia si fonde con l’attualità, grazie anche al suo fervente dinamismo che l’ha sempre portata al centro del commercio su base continentale. Non sorprende quindi che fosse una città ben difesa, con solide mura di cinta, fortezza e barbacani protetti da ampi fossati inondati dall’acqua della Schelda. E proprio all’interno di uno di questi, fino a poco tempo fa sede di una caserma, l’Amministrazione della città belga ha deciso di piazzare una scuola dedicata allo sport scegliendo, tramite concorso, il progetto più opportuno. La scelta è caduta sulla proposta di Compagnie-O, uno studio di Gand che si autodefinisce come “piattaforma aperta di progettazione”, cui piace sperimentare le potenzialità spaziali dei luoghi usando l’architettura come strumento per rendere reali delle definizioni concettuali. E in effetti nella Topsportschool (questo è il nome della scuola inaugurata nell’autunno del 2016) il limite tra concetto e progetto viaggia sul filo del rasoio, operando attraverso scelte che potrebbero apparire discutibili, ma che tutte raggruppate danno un risultato valido in cui funzioni e necessità non devono scendere a compromessi con forma e dettagli. I progettisti, infatti, prendono letteralmente sul serio il programma della scuola, devota a formare giovani il cui primario interesse è diventare atleti in varie specialità sportive, e definiscono uno spazio in cui regna una chiara gerarchia militare degli spazi, creati per disciplinare. Se infatti normalmente nelle scuole gli spazi dedicati allo sport vengono spesso interpretati come i luoghi in cui lo spirito si fa letteralmente “ludico” e la progettazione gioca con la luce e una certa plasticità degli spazi, qui lo sport diventa veramente una cosa seria, diventa agonismo. E l’architettura dello spazio diventa un elemento...
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