Tetti a punta, una casa per due sorelle

Scritto da Caterina Testa - 4 aprile 2017

Per lo studio altoatesino bergmeisterwolf architekten il progetto di architettura, prima di diventare opera realizzata e tangibile, è un processo di indagine, comprensione e scoperta del luogo in cui si inserisce. Nell’esplorare e leggere il contesto, il progetto diventa occasione per sperimentare e per costruire nuovamente quel luogo, consapevoli che l’architettura ne cambierà caratteristiche e immagine. Forme, materiali, colori del paesaggio diventano gli elementi di partenza per ricercare integrazione e continuità tra architettura e contesto, tra opera dell’uomo e natura. L’architettura diventa così parte del paesaggio completandolo e rimodellandolo. Questo è l’approccio che ha guidato il progetto per la residenza “Tetti a punta, una casa per due sorelle”. A Varna, comune a nord di Bressanone, nella vallata che conduce al Brennero lungo il fiume Isarco, due sorelle, Elisabeth e Katharina, hanno commissionato a bergmeisterwolf architekten il progetto per una residenza capace di ospitare entrambe e di esprimere al contempo le loro diversissime personalità. Il lotto individuato come sedime della nuova residenza si trova lungo il percorso che costeggia la sponda occidentale del fiume appena fuori dal centro abitato di Varna, una strada lungo la quale si attestano attività produttive e commerciali, residenze e campi agricoli; al di là di questa fascia, i prati pianeggianti, le vigne sulle alture più basse e i boschi sui monti più alti. La dualità intrinseca della commessa è diventata la chiave di lettura per dare forma e volume al progetto e per integrarsi con l’esistente, rapportandosi tanto al percorso quanto al paesaggio montano: il tetto a due punte, il duplice materiale di facciata, gli spazi esterni di pertinenza delle due residenze danno forma e consistenza a una dualità che le committenti e i progettisti hanno voluto...