COMPLESSO MULTIFUNZIONALE LA PETITE AFRIQUE

Scritto da Luca Maria Francesco Fabris - 1 marzo 2017

Il Principato di Monaco nell’immaginario collettivo è una somma tra la vita agiata di personaggi di fama internazionale, le gare di Formula 1 e gli affari d’alta finanza concentrati in un piccolissimo spazio che si apre sul Mar Ligure. Di fatto questo piccolissimo stato indipendente è una città che negli ultimi cinquant’anni ha conquistato terra al mare (oltre il 40 per cento del territorio è costituito oramai da polder) e ha avuto un crescente sviluppo urbanistico, spesso in aperta collisione sia con gli aspetti naturalistici sia con quelli meramente estetici. Quindi da una parte la città-stato per eccellenza, capace di muovere un turismo d’élite e interessi finanziari internazionali, e dall’altra una specie di caos urbano contemporaneo che, ostentando il lusso, spesso appare semplicemente inadeguato a quello che comunemente intendiamo come canone della bellezza urbana contemporanea. Fine Properties Monte Carlo, un gruppo immobiliare che vede come soci il Gruppo Pizzarotti e la famiglia Casiraghi, ha intelligentemente ovviato a questo rischio, promuovendo un concorso a inviti che ha visto la partecipazione di alcuni fra gli studi di architettura di maggiore interesse al mondo (fra gli altri Ateliers Jean Nouvel, Shigeru Ban Architects, Kengo Kuma Architects e Adjaye Associates). Il compito, assegnato nel 2011, è stato quello di ideare una costruzione di prestigio in cui convivessero appartamenti di lusso e commercio d’alto livello, sul lotto della preesistente Banca Commerciale Italiana, la cui sede fatiscente sarebbe stata demolita. Il brief di concorso, semplice e complesso al tempo stesso, richiedeva di sviluppare grandi appartamenti all’interno di un volume con sviluppo massimo su dieci livelli fuori terra, che tenesse conto del tessuto urbano circostante e soprattutto della vicinanza ai giardini del Casinò, detti appunto della “Petite Afrique”....