Una villa nella foresta brasiliana nello stato di San Paolo, verso la costa; vegetazione, rocce, pietre, terreno in declivio. Elementi forti, pressanti, influenti. La natura si mostra prevalente, indica una necessità di relazione, quasi instillando un atteggiamento che almeno in parte constati una sorta di riconoscimento di una “subordinazione” che l’architettura della villa, in questo caso, può porre a proprio statuto, a propria regola nel confronto con la dilatazione e la densità degli elementi di natura: il progetto decide di relazionarsi alla stringente natura, tentando forse di rendere la residenza una parte coerente in un insieme di ampiezza superiore. Il progetto segue ed amplifica considerazioni che provengono da una realtà che è fatto determinante, origine di riflessioni, constatando che la villa occupa una piccola radura nel tessuto della foresta, accanto ad un’altra piccola radura. All’intorno, predomina la presenza imponente della vegetazione; appaiono grandi lastre in pietra sul terreno, forme spianate ma irregolari, elementi solidi e concreti che richiamano le rocce e si compongono l’uno accanto all’altro per marcare il suolo, segnare percorsi sinuosi che si svolgono nell’attorniare la grande casa; adiacenti al declivio, massi pietrosi irregolari si aggregano in un baluardo orizzontale che segna margini e bordo frastagliato dell’ampio pavimento ligneo al livello inferiore della residenza. Così, la casa si pone come un elemento che trae spunto dal paesaggio, che ragiona sulla disposizione più idonea a rendere il modo di abitare una parte di un tutto, individuando un volume architettonico che si evidenzia nel comporre contrasti e correlare entità distinte, come un punto solido dentro la vegetazione. Visuali distese ed aperte dal livello di piano superiore, relazioni eleganti e di sottile raffinatezza col terreno, col declivio montagnoso, con...
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