Grattacielo per uffici Torre 41 Connubio di natura e struttura

Scritto da Raymund Ryan - 1 ottobre 2016

L’architettura di Alberto Kalach, a capo di Taller de Arquitectura X, abita un mondo straordinario, un mondo meccanicistico e, al tempo stesso, primordiale. Un mondo affascinato dalla struttura e dall’uso della ragione, ma che dà spazio alla natura e a piacevoli imprevisti sensoriali. Un’architettura che ricrea una realtà in cui la forma racchiude in un unico corpo cielo e pioggia, minerali naturali e clorofilla, tra luci e ombre. Tra gli interventi più recenti, Torre 41 è un piccolo grattacielo di carattere, situato al civico 41 dell’Avenida de los Constituyentes di Città del Messico. Non è voglia di ostentare, di sbalordire con facciate eccentriche, né di riproporre la solita veste per la sede di una multinazionale. Al contrario, è il risultato della rilettura dei componenti essenziali di questa tipologia edilizia: dalla struttura verticale a quella orizzontale, dai servizi, al rivestimento e al raccordo con suolo e cielo. E difatti suscita una serie di importanti riflessioni sull’architettura. Anni fa, Aldo van Eyck propose l’esperimento dell’erogatore di sigarette. L’introduzione di un dispositivo per la vendita avrebbe distrutto l’integrità di un preciso spazio architettonico? Esplorando gli interni di Torre 41, è chiaro come quest’ardita struttura sia più che in grado di accogliere un ampio numero di artefatti. Infatti è robusta, ma al contempo magnifica. Lo studio di Kalach, al primo di sette piani per uffici, è già gremito di scrivanie, mensole e modelli. Anche se traboccante di oggetti, questo come gli altri ambienti di lavoro gode del contatto diretto con il mondo esterno grazie alle vetrate a tutta altezza. C’è qualche idea geniale? La scelta di maggior rilievo è stata introdurre, a est e ad ovest, delle lastre strutturali in calcestruzzo, tese fra prospetti tra loro...