Costruire, lo sappiamo tutti, è una questione tecnica: definire le funzioni, concepire un volume, trovare i corretti materiali, osservare regole e norme. Il risultato è l’edilizia, ovvero quell’ambiente costruito che definisce l’urbanità nel mondo. Ben altra cosa è fare architettura. In questo caso agli ingredienti base del costruire si devono aggiungere anche valore estetico, ricerca e innovazione. La cosa più difficile, probabilmente, è riuscire a miscelare queste componenti aggiuntive in modo da definire prima nella fase progettuale e poi nell’edificio finito le caratteristiche che trasmettano un valore universale e duraturo. Quando tutto questo avviene, si hanno non solo le Architetture con la A maiuscola, ma anche quelle che resistono al tempo e possono attraversare indenni la storia. E quando ciò accade, l’architettura diventa anche potente mezzo di comunicazione. Guardando indietro nella Storia, questo è sempre accaduto. Le architetture migliori che hanno attraversato il tempo a ogni latitudine del mondo sono sempre anche un oggetto testuale che trasmette alle generazioni future un segnale, un codice, una lezione sull’essere contemporaneo e le sue attese per il futuro. Rolex, un marchio che certamente non ha bisogno di presentazioni, ha ben compreso tutto questo e recentemente ha legato a filo doppio il suo nome all’Architettura (quella con la A maiuscola). La Casa svizzera di strumenti di misurazione del tempo si è infatti rivolta ai più prestigiosi architetti contemporanei - tra di loro molti premi Pritzker - per affidare loro lo studio e la realizzazione delle proprie nuove sedi nel mondo e con loro ha ideato il programma “Maestro e Allievo” che regala a un giovane progettista la possibilità di collaborare per un anno al fianco dei più affermati architetti a livello mondiale. Inoltre contribuisce direttamente al sostegno di appuntamenti di qualità come la Biennale di Architettura di Venezia. Una strategia di comunicazione intelligente che...
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