Esploriamo in questo numero una città dalla storia tanto recente quanto straordinaria: Shenzhen. Città divenuta tale, oltre trent’anni fa, in virtù di grandi trasferimenti dalle campagne di migliaia di famiglie. Da villaggio di pescatori che contava circa 20.000 abitanti, oggi è una megalopoli con oltre 10 milioni di residenti. La città fu scelta verso la fine degli anni ‘70 dal presidente della Repubblica Popolare Cinese Deng Xiao Ping per sperimentare, vista la vicinanza ad Hong Kong, uno sviluppo economicamente differente da quello fondamentalmente basato sino ad allora sul sistema agro-produttivo.
Come sempre per l’analisi preliminare della città ci affidiamo alle cinque polaroid che scattiamo alle città. Istantanee in quanto le nostre mappe sono ottenute attraverso l’elaborazione di dati GIS reperibili nel preciso istante in cui li si richiede alla rete.
La mappa iniziale è relativa alla densità della popolazione. Confrontandola con le altre carte, relative rispettivamente all’andamento orografico del terreno, alla densità dei servizi che strutturano la vita associata della città, alla densità del trasporto pubblico e, per finire, alla densità del verde, è possibile farsi una prima idea scientifica sulle trasformazioni in corso nella megalopoli cinese.
La mappa della popolazione rivela una serie di “discontinuità” del tessuto costruito, determinate da rilievi del terreno e da bacini d’acqua che impongono interruzioni all’urbanizzazione. È possibile anche osservare come la densità maggiore di popolazione si collochi verso est, direttamente a ridosso del limite amministrativo di Hong Kong, città con cui Shenzhen presenta una stretta contiguità.
In questa stessa carta si osserva come la struttura urbana sia stata sviluppata -...
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