Torre BBvA Bancomer

Scritto da Raymund Ryan - 24 marzo 2016

Il Paseo de la Reforma è al giorno d’oggi un viale fiancheggiato da molti grattacieli, un ampio asse asfaltato segnato dal traffico. Partendo dall’estremità dell’Alameda Central (il più antico giardino urbano realizzato sul sito di un mercato azteco durante l’impero coloniale spagnolo) attraversa un quartiere di hotel un tempo famosi e di sedi aziendali per poi raggiungere la zona boscosa del Parco Chapultepec, dove musei, uno zoo e la residenza presidenziale Los Pinos sono distribuiti nel verde. Ed è proprio qui, nel punto cruciale del Paseo, tra edifici commerciali e zone ricreative, che l’istituto finanziario BBVA Bancomer ha commissionato la costruzione di una torre, attualmente tra le più alte dell’America Latina.

La sua imponenza, la posizione centrale nel tessuto urbano, le disponibilità del committente e la fama degli architetti porteranno inevitabilmente a una analisi del potere simbolico di questo edificio e a una sua interpretazione quale manifesto del pensiero contemporaneo della progettazione dei luoghi di lavoro, dell’urbanistica e dell’iconicità aziendale. Inaugurata ufficialmente lo scorso febbraio alla presenza del Presidente del Messico Peña Nieto e con fuochi d’artificio visibili da ogni punto della capitale, è un’architettura totemica sia per l’economia del paese, sia per la cosmopolitizzazione dell’industria costruttiva.

Nello scenario del Messico contemporaneo, lo studio Legorreta^® è tra i più affermati. Il suo successo ebbe inizio con il colorato hotel Camino Real, realizzato da Ricardo Legorreta per i Giochi Olimpici del ’68 e situato a breve distanza dalla torre BBVA Bancomer. Da allora lo studio ha portato a termine vari interventi residenziali e istituzionali, tanto nel paese quanto all’estero. Richard Rogers e il suo studio Rogers Stirk...