L’Atelier Fei Chang Jian Zhu (FCJZ), uno tra i primi studi indipendenti fondato nel 1993 da Yung Ho Chang e Lu Lijia, è una delle firme più illustri dell’architettura cinese contemporanea. Fondamentale negli anni Novanta per il suo apporto nella progettazione sperimentale, oggi continua a esplorare le dinamiche tra pensiero e abilità manuale, tra linguaggio e forma, nel tentativo di ridefinire i confini tra architettura e arte contemporanea, tra progetto e vita quotidiana.
L’anticonformismo di Yung Ho prende le distanze dal modus operandi di molti colleghi nella Cina attuale, paese in cui la grandezza la fa da padrona quando si tratta di costruire. A testimonianza della sua versatilità e abilità, le sue opere spaziano infatti dal design di gioielli e articoli da tavola, passando per i costumi e l’arredamento, fino ad arrivare ai palcoscenici e all’interior design, a cui si aggiungono architettura e micro-urbanistica. In generale, lo studio tende a trattare ogni progetto, piccolo o grande che sia, come un’entità a sé stante o un’architettura. Operare a diverse scale diventa uno strumento di introspezione, ma anche un deterrente contro l’ovvietà e i cliché nella progettazione.
Dalla Split House (piccola residenza, 2002) alla Hebei Education Publishing House (piccola città, 2004), dalle The Bay Houses (residenze non così piccole, 2010) al Chang An Canal Club (grande villa, 2011), dall’Anren Museum Bridge (piccolo museo, 2012) al King’s Joy (corte non così grande, 2012), dalla Vertical Glass House (residenza sperimentale più piccola, 2013) al Great Wall Amphitheatre (grande palcoscenico, 2014), questa piacevole dicotomia fa da filo conduttore agli interventi recenti di Fei Chang Jian Zhu, con un’alternanza che coincide inaspettatamente con la capacità di Yung Ho di concepire...
Digitale
Stampata
Abbonamento
Contesto versus stravaganza
EAA - Emre Arolat Architecture
Recentemente sono stato in varie città. Alcune mai viste prima, altre con cui ho grande familiarità e che conosco come un vecchio amico… Emre Aro...Toronto Mapping. Una metropoli “green”, vivibile ed educata con il proprio futuro ancora da scoprire
In questo numero abbiamo fatto ragionare i nostri “cervelloni elettronici” - come si amava dire un tempo - sulla città e il territorio di Toronto...Impressioni urbane di un architetto di paese
Le città sono esse stesse degli organismi, composti di e da altri sub-organismi. Stefano Pujatti. Toronto Mapping. The CityPlan....