Centro Congressi Internazionali

Scritto da Caterina Testa - 26 agosto 2015

Dakar, capitale del Senegal, all’estremità occidentale del continente africano, ha ospitato nel novembre 2014 la quindicesima assemblea francofona dove si sono riuniti 75 capi di stato.

Il Centro Congressi Internazionali, progettato dallo studio di architettura turco Tabanlioglu, è stato concepito per accogliere tale evento. Le scelte progettuali fanno riferimento tanto ai materiali e ai colori del Senegal, quanto ai simboli e ai significati che il popolo ha attribuito agli elementi della natura di quella terra.

L’albero e l’acqua, simboli di vita nel deserto, sono gli elementi attorno ai quali si articolano il significato e il racconto del progetto. L’albero del baobab, con la sua vita millenaria, la sua gigantesca circonferenza e la capacità di sopravvivere nell’arida savana, rappresenta per il popolo senegalese longevità e resistenza, protezione e senso dell’identità collettiva, mentre l’acqua è sinonimo di valore, risorsa e possibilità di sopravvivenza in mezzo al deserto.

L’ampia copertura lignea, come la chioma di un baobab, copre e ripara i padiglioni del centro, tenendo metaforicamente insieme le varie identità dei 75 paesi riuniti. Anche la superficie d’acqua unisce tra loro i diversi volumi e li protegge al contempo dall’aridità del deserto, ricostruendo uno spazio di relazione.

Tra le trame della copertura e i riflessi dell’acqua, il programma funzionale del centro si articola in sette padiglioni parallelepipedi, in parte vetrati, in parte protetti da un involucro metallico semitrasparente: l’orientamento e l’inclinazione delle lamelle di metallo brunito restituiscono un effetto cangiante e tridimensionale, che assicura ombra e protezione all’interno e amplifica i riflessi dell’acqua e del cielo all’esterno.

Il progetto vuole,...