Shanghai Tower | The Plan

Scritto da Li Xiangning - 15 giugno 2015

Per descrivere un grattacielo progettato da un collega, Louis Sullivan - il padre dei grattacieli - affermò: “Ecco un uomo da guardare, forzuto e virile, che si erge in tutta la sua fisicità. Un monumento al commercio, allo spirito dell’organizzazione commerciale, al potere e al progresso dell’epoca, alla forza d’animo e all’individualità, in tutte le sue risorse ed energie. In un mondo di sterili leggerezze, lo ho definito volutamente uomo. A lui solo si innalza l’inno del potere creativo, in un clima stridente di promiscuità stilistica” (Kindergarten Chats, 1901).

Già agli albori del XX secolo, il Central Business District di Shanghai vide sorgere molti grattacieli, cattedrali gotiche medievali offerte in sacrificio al nuovo Dio, il Dio denaro.

La Shanghai Tower, situata nel centro finanziario Lujiazui, è ormai completata. Progettata dallo studio americano Gensler, in collaborazione con la Facoltà di Architettura e l’Istituto di Ricerca della Tongji University, ridefinisce il ruolo del grattacielo nelle città contemporanee quali Shanghai, innalzando l’asticella per gli anni a venire.

Tutto è partito nel 1993, con il concorso internazionale per la progettazione di tre torri nel distretto di Lujiazui, che ha visto la partecipazione tra gli altri di Toyo Ito, Dominique Perrault e Richard Rogers. Le prime due, la Jin Mao Tower (420 m) e lo Shanghai World Financial Center (492 m), sono già state costruite da altri architetti. Ora tocca all’ultima e più alta, la Shanghai Tower, con i suoi 632 metri.

Nonostante le sue dimensioni, il grattacielo spiraliforme non oscura i propri vicini. Una conquista enorme in termini di tecniche costruttive, come dimostra il criterio con cui sono state concepite le facciate continue: una doppia pelle indipendente rispetto alla struttura, un simbolo di...