Il centro culturale Les Quinconces, nella città francese di Le Mans, rappresenta intenti complessi, dal punto di vista architettonico-urbano e dal punto di vista della politica culturale. Porre a funzionamento un elemento di valore fortemente simbolico come il nuovo Teatro cittadino insieme a un complesso multisala cinematografico introduce l’ambizione di configurare un luogo in cui la frequentazione pubblica divenga un obiettivo importante, ipotizzando un perno di “scambio” fra esperienze differenti. Il centro culturale svolge un ruolo urbano rilevante, assumendo insieme funzioni di monumento contemporaneo e di cerniera architettonica: affaccia da un lato sull’imponente architettura gotica dell’abside della cattedrale Saint Julien e dall’altro offre un palco-belvedere verso il grande spazio dell’Esplanade des Quinconces, disseminata di tigli. L’architettura risolve la contiguità fra Teatro e complesso multisala separando concretamente i blocchi edilizi e nello stesso tempo riunendoli sotto una copertura metallica unificante, che protegge in parte un largo spazio lastricato, un significativo luogo d’interconnessione, ad indicare confluenza nella frequentazione da parte di pubblici differenti e collegamento prospettico fra luoghi urbani.
I due parallelepipedi, relativamente assimilabili per geometria e dimensioni nella testata prospiciente la lastricata Place des Jacobins, si distinguono contrapponendosi per carattere architettonico: mentre il complesso multisala è rivestito in pietra chiara, il Teatro diviene luogo della trasparenza, declinata in vario grado nelle vetrate che raffrontano visivamente lo spazio esterno della piazza e l’interno articolato fra l’ingresso a piano terreno e il foyer al primo piano, punto di vista prospettico.
Nel Teatro si articolano molteplici spazi: l’ambiente per il
caffè-ristorante a forte colorazione, gli spazi per...
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