Due ville private

Scritto da Francesco Pagliari - 25 febbraio 2015

Le due ville a rilevanti dimensioni si inseriscono profondamente in una densità progettuale che si correla alla natura, e dichiarano un’idea di colloquio e nello stesso tempo di affermazione: la relazione è pienamente architettonica, nel selezionare indicazioni del contesto naturale, nel modellare soluzioni che irraggiano rigorose geometrie, dialogano con la luce, introiettano con linearità d’intenti il paesaggio nell’architettura e ne radicalizzano la connettività.
Adagiarsi nel terreno, dilatare le connessioni visuali e definire gli interni con misurate ideazioni. Le ville, in ambiti distinti e con soluzioni differenziate, interpretano evolute forme d’intersezione con il terreno.
La villa a Bedford, nella contea di Westchester (nell’entroterra dello Stato di New York), si radica come un nucleo architettonico a due livelli abitativi principali e si eleva sul terreno con eleganza e nitore, affermando la raffinatezza di concezione nella luminosità delle vetrate e nelle chiare porzioni di parete chiusa rivestita in pietra calcarea, per comporre pronunciati slittamenti di volumi, con il forte sbalzo del livello superiore che si protende verso la natura con una delle stanze da letto. La villa si distende nella direttrice longitudinale est-ovest, il piano inferiore è parzialmente assorbito e celato dai leggeri dislivelli del terreno, il valore compositivo dello sviluppo per linee orizzontali si accentua nella combinazione di volumi che slittano fra piano principale di soggiorno e livello superiore, destinato prevalentemente a zona notte. Sul fronte opposto all’ingresso, si posiziona un balcone-terrazza, su cui si proietta la sporgenza della copertura, che funge anche da protezione dall’irraggiamento solare ed incornicia il volume.
La composizione degli ambienti sollecita una libera circolazione fra le parti, con una distribuzione che corre lungo il perimetro e collega...