La montagna attrae da molto tempo gli architetti, affascinati dal perfetto connubio tra materia e forma degli chalet alpini - capaci di resistere alle intemperie - oppure dalla lettura di cristallini paesaggi rupestri in chiave di metafora architettonica e urbana, secondo il concetto di Stadtkrone formulato dall’Espressionismo tedesco.
L’edilizia nelle zone montane si contraddistingue tradizionalmente per l’uso di soli materiali reperibili in loco (legno e pietra) e per la necessità di far fronte a notevoli masse di neve e raffiche di vento; tuttavia, a metà del XX secolo, alcuni architetti come Marcel Breuer e Richard Neutra iniziarono a introdurre vetro ed elementi strutturali sofisticati, come l’aggetto, per dare vita a un’architettura che interagisse con l’ambiente e gli agenti atmosferici in un modo totalmente innovativo e spettacolare.
Whistler, sede di alcune manifestazioni in occasione dei Giochi Olimpici Invernali del 2010, è una località turistica elitaria a quasi due ore di macchina da Vancouver. Pur essendo un centro di recente edificazione, come dimostra il nucleo cittadino costruito non prima degli anni Settanta, il contesto naturale originario, risalente a prima degli interventi sull’assetto generale, dell’arrivo di impianti sciistici e ristoranti, è rimasto un elemento vergine e imprescindibile.
Sorta tra due bacini d’acqua lineari a sud e a nord, rispettivamente i laghi Alta e Green, la città ospita l’ultimo intervento residenziale di Patkau Architects: la Hadaway House. La sua posizione, a sud-est del lago Alta tra il centro cittadino e i versanti sciistici più battuti, permette di godere di alcuni scorci lacustri con alle spalle il meraviglioso versante del monte Sproatt.
Come ogni progetto abitativo a firma dello studio, quest’abitazione interpreta e racchiude in sé un contesto tanto vasto quanto...
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