The Courtyards House

Scritto da Francesco Pagliari - 27 marzo 2014

Courtyards House, residenza di grandi dimensioni situata nel Rajasthan (India), si caratterizza per un’architettura pronunciata, di immediata forza volumetrica, visiva e materica, che diviene “luogo” fondativo nel paesaggio: si uniscono principi di coerenza compositiva con accorgimenti architettonici e naturali per il benessere interno, in una regione con clima a valori estremi di temperatura. L’edificio aggrega volumi a forte accento e riconoscibilità, nuclei concreti che si irraggiano in maniera coerente ma in relativa indipendenza l’uno dall’altro, secondo geometrie unificanti a prisma, dettando acute prospettive ed angoli che determinano il rilievo di un’architettura composta di elementi variabili all’interno di una medesima concezione.
Materia e geometria: le lastre in cemento a vista ordinano e definiscono l’immagine dell’intera residenza, una distesa materica unitaria di volumi che propongono una relazione biunivoca fra interno ed esterno. Punti di vista variabili sul paesaggio, integrazione fra interno ed esterno mediata dalle logge coperte nella generalità degli ambienti racchiusi nei volumi prismatici che balzano dai centri della residenza.
Due corti interne su cui insistono i corpi scala principali, in una rimeditazione di tipologie tradizionali, costituiscono i punti focali ed architettonici dell’edificio a due livelli, che in un certo senso si raddoppia e procede per parallelismi: attorno alla corte minore si dispone la gran parte degli ambienti per gli ospiti, attorno alla corte maggiore si raccolgono gli ambienti per la famiglia. Due sono gli ingressi, paralleli sul versante nord-est; i due ambienti per il soggiorno, nella zona ospiti e nella zona familiare, seguono medesimi principi: imponenti dimensioni, dilatazione dello spazio a doppia altezza, grandi facciate vetrate. L’elemento ordinatore di un’architettura a corte si estende, a più...