Inserito nel contesto dell’attuale produzione architettonica italiana, il 1301INN di ELASTICOSPA+3 costituisce un piacevole strappo alla regola. In controtendenza rispetto alla crescente propensione degli architetti nostrani a tener ben separati teoria e prassi - soprattutto una volta superata la cruciale scala del piccolo intervento residenziale -, questo edificio si fa manifesto di un modo di progettare profondamente radicato nella cultura architettonica italiana, perché capace di sintetizzare in una forma coerente una grande complessità di contenuti.
Costruito all’interno di un piccolo lotto triangolare situato nel disordinato margine settentrionale della località sciistica di Piancavallo (Pordenone), il 1301INN si sostituisce a un’anonima foresteria preesistente, prima parzialmente demolita e poi fagocitata dal nuovo organismo, di cui ora costituisce il volume d’ingresso al pian terreno. Al di sopra di esso, una muscolare struttura lignea di tre piani è sollevata da terra e sorretta da due vani scala e sette tripodi in calcestruzzo armato, che rielaborano e ripetono ossessivamente la nota soluzione strutturale di Casa Capriata - riferimento evidente anche nelle spigolose geometrie degli abbaini dell’hotel.
Lo spazio interno si organizza radialmente attorno a un atrio triangolare a tutta altezza, situato nel punto d’incontro delle due maniche che definiscono l’irregolare pianta a “V” dell’edificio. Da questo fogolâr centrale, delimitato da un’avvolgente trama spaziale di reticolari lignee e sovrastato da un’enigmatica fantasmagoria/lampadario di Carlo Mollino, è possibile godere di una scenografica vista sulle vicine Alpi Carniche, attraverso un’ampia vetrata che ne proietta l’intimo spazio verso il paesaggio circostante.
Ed è proprio il modo in cui il 1301INN dialoga con il paesaggio, sintetizzato nella complessa...
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