Alla sommità di un edificio di fine Novecento a Lower Manhattan è stato realizzato uno spazio architettonico fuori dal comune. Una volta giunti con l’ascensore nell’atrio della Skyhouse, ci si trova in un universo interamente bianco, circondati da pareti contigue piegate, inclinate e rialzate: una sorta di tenda in intonaco dalla grande luminosità posta all’interno del volume dell’edificio originario, i cui tratti architettonici sono stati conservati fino ai giorni nostri senza interventi di rilievo. Volgendo lo sguardo verso l’alto, grazie a un’apertura circolare, si coglie in lontananza lo sfavillio dei rivestimenti in metallo della Beekman Tower di Frank Gehry, ora conosciuta come 8 Spruce Street.
Passo dopo passo si scopre l’unicità di questo ampio attico, capace di occupare interamente gli spazi in precedenza utilizzati come quartier generale dalla American Tract Society, un’organizzazione evangelica situata qui dove una volta sorgeva il Newspaper Row, uno dei primi complessi di grattacieli della città, sede di molte case editrici e collocato a ridosso del New York City Hall. L’appartamento - davvero una Sky House - si espande tanto in orizzontale, assumendo i connotati di un rettangolo intervallato da ampie finestrature (in passato una loggia con gli archi che correvano lungo tutto il perimetro racchiudendo un più piccolo spazio interno), quanto in verticale, grazie all’inserimento di tre piani aggiuntivi sotto un’unica copertura a quattro spioventi.
Sia le aperture verso l’esterno, sia l’involucro del palazzo storico sono rimasti inalterati. A livello di interni, invece, sono stati inseriti una serie di pareti divisorie e solai d’interpiano con l’intento di trasformare questa residenza in una enfilade spaziale protesa verso ogni direzione, un labirinto dalle contiguità inaspettate, un telescopio capace di...
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Toshiko Mori Architect
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