Campbell Sports Center

L’analogia tra corpo umano e architettura è venuta a decadere una volta abbandonato il canone classico come riferimento. Di conseguenza, oltre a non seguire più teorie e speculazioni basate su questi termini, si è arrivati a contestare il concetto di antropomorfismo in architettura, sebbene i riferimenti all’anatomia umana siano sempre presenti, anche nelle forme artistiche e architettoniche più astratte.
Possiamo tuttavia ritrovare tale analogia nel punto più a nord dell’isola di Manhattan: il Campbell Sports Center, “una rapsodia di Manhattan” emersa in contrapposizione allo scenario carico di desolazione e indifferenza tipico dell’ambiente edilizio circostante.
Una struttura piacevole frutto di un’analogia improbabile, tanto da riprendere le fattezze della figura umana, con gli arti inferiori ben distesi e lontani da capo e spalle. L’essenza della vita nel corpo umano è divenuta realtà. Frutto della coesistenza di soggetto e oggetto, conoscente e conosciuto, quest’opera si presenta sia come potente sintesi, sia come ludica invenzione. Il centro sportivo della Columbia University, aperto a giovani atleti di tutti i livelli, è un luogo dove prendersi cura del proprio fisico e della propria mente.
Herder ha notoriamente affermato che non è l’uomo, in quanto umano, ad avere assunto la postura eretta ma, al contrario, è proprio la stazione eretta a renderlo tale.
Sembra quindi che il mantenimento di questa posizione sia la ragione per cui si intraprendono gran parte delle azioni quotidiane. Opporsi alla forza di gravità e mantenere l’equilibrio appare tanto cruciale quanto arduo, data la difficoltà nell’essere stabili, sorretti da una colonna di vertebre. Non vi è dunque da meravigliarsi se la condizione di homo erectus sia divenuta un obbligo di ordine morale. È infatti...

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