Il Teatro Ristori di Verona, inizialmente nato per essere “una vasta baracca ad uso di spettacoli in genere” nel 1838, poi diventato una delle principali istituzioni teatrali veronesi, è stato riportato al suo originale ruolo di centralità cittadina. Il progetto di Aldo CIbic ha obiettivi più ambiziosi di un semplice restauro: il teatro è stato infatti trasformato in un organismo polifunzionale in grado di ospitare spettacoli di diverso tipo e sempre aperto, grazie alla presenza di uno spazio espositivo. Un progetto che parte da un intervento sull’architettura per coinvolgere l’intero quartiere in cui si trova, fornendo un nuovo servizio e riqualificando lo spazio circostante con il ridisegno della piazzetta antistante, estensione dell’ingresso. Il restauro conservativo di una struttura “datata” per adattarla ad esigenze contemporanee ha dovuto tenere in conto molteplici complessità. Al fine di accogliere gli impianti tecnici, di rispettare le norme di sicurezza e per dotare il teatro di una serie di luoghi di servizio, sono state predisposte nuove aree funzionali. Nuovi spazi sono stati integrati a sostegno della scena: ampie sale prova e la sala registrazione sono solo gli esempi più evidenti. L’adattamento del teatro per accogliere diversi tipi di format, dalla prosa alla danza, dalla musica jazz all’opera minore, ha reso necessari numerosi interventi al fine di rendere quanto più flessibile la disposizione e l’articolazione dello spazio di scena: il palcoscenico è composto da piattaforme mobili per una maggiore versatilità ed è stata realizzata una camera acustica insieme a sofisticati sistemi di amplificazione e proiezione. La scelta di finiture, materiali, colori degli interni è un’equilibrata combinazione tra soluzioni contemporanee ed il ripristino di decorazioni preesistenti. Nella sala principale è stato recuperato un decoro molto delicato di colori pastello su una base beige; i nuovi interventi, come quello dei palchi, del boccascena, delle pareti...
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