A Sassuolo, in una zona d’espansione estensiva degli anni Sessanta ad edifici mono o bifamiliari con piccoli giardini, si inquadra il progetto di due residenze accoppiate, nel lotto di un edificio monofamiliare demolito. Enrico Iascone e Carlotta Menarini progettano condizioni d’abitabilità di notevole livello, utilizzando elementi prefabbricati in legno per i piani fuori terra, mentre l’interrato è in calcestruzzo: le residenze godono d’isolamento termico e controllo dell’umidità che il materiale ligneo assicura, contribuendo così in modo sostanziale a conseguire la certificazione energetica in classe A, un obiettivo di progetto raggiunto. La prefabbricazione in legno concede vantaggi ergotecnici nel cantiere a secco, per sicurezza, precisione e rapidità nelle fasi di lavoro. Il progetto propone un complesso articolato: le due unità assumono una struttura di pianta in parallelo, con tratti quasi speculari. La pianta generale si assesta su due L contrapposte, in modo da determinare per ogni residenza ambiti riservati negli spazi all’aperto: la pavimentazione con tessitura in listelli di legno a varia dimensione accresce il valore abitativo nell’espansione delle rispettive zone soggiorno e pranzo. Le residenze si connotano qualitativamente come vere e proprie ville, per le relazioni spaziali, la ricerca di luminosità, l’orientamento ottimale: il rapporto fra riservatezza, esposizione e accenti di luce si risolve nella bipolarizzazione di pareti in prevalenza opache e pareti finestrate. Verso Nord, l’aspetto è compatto, con l’ingresso per l’alloggio più interno al lotto e le autorimesse non interrate, mentre l’accesso all’altra unità avviene da ovest. Il complesso abbinato propone una geometria di volumi e piante a spigoli vivi e nettezza di forme. Il rivestimento con parete ventilata, in grandi lastre di ceramica ultrasottile Laminam dai toni grigio-nero, suggerisce forza materica ed eleganza, assecondando i connotati di durata del materiale. L’architettura coniuga...
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