Il progetto degli architetti Giancarlo Zerbato e Maria Santacatterina per una casa unifamiliare a Schio delinea un edificio compatto, con uno sviluppo a due piani fuori terra, su una pianta trapezoidale. Il carattere di nettezza che la costruzione propone, per l’accentuazione volumetrica e per l’evidenza dei materiali, si amplifica direttamente nel rapporto con il prato che circonda l’edificio, una verde e semplice cornice cintata da un solido muro in calcestruzzo, e nella correlazione per contrasto col paesaggio collinare all’orizzonte. La residenza sembra così riprendere in modo contemporaneo la suggestione di un forte e protettivo radicamento che l’architettura può assumere in un luogo, efficace manifestazione d’un senso di necessità per l’abitare. Il progetto coniuga e contrappone elementi architettonici, per incrementarne il valore. Il volume si presenta come una massa unitaria, con linee nette che delineano la sagoma: la prevalenza del rivestimento in clinker, che si distende su tutte le pareti, formando anche le spalle delle aperture finestrate, fornisce un’immagine evidente di compattezza. All’interno di questa immagine complessiva, si riconoscono le variazioni. La coloritura del rivestimento non è uniforme: i toni del materiale disegnano una trama che si sovrappone alla regolarità geometrica dell’ordito ed altera la percezione delle facciate. Le aperture evidenziano il notevole spessore della muratura, con strato d’isolamento termico, ed evidenziano anche le ampie superfici vetrate a tutta parete nella zona cucina e soggiorno al piano terreno, esposta a sud ovest. Nella profondità della muratura, come in una costruzione antica, si apre una sorta di loggia coperta in corrispondenza della vetrata e riparata all’interno del filo di facciata. Variazioni nei materiali e nella forma volumetrica. L’inserimento del garage nel corpo dell’edificio diviene un elemento architettonico, che svuota la muratura in corrispondenza dell’angolo, e costituisce un accento di...
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