Molte chiese italiane sono monumenti ammirati per la loro bellezza ma non sempre ancora oggi usate per le funzioni liturgiche. I musei hanno soppiantato le cattedrali come principali luoghi di elevazione culturale, mentre lo sport ha sostituito la religione come strumento di aggregazione interpersonale. Sono pochi gli architetti contemporanei spinti dalla fede a progettare nuove chiese, ciò che li stimola è la sfida estetica: infinita la gamma di varianti possibili in quanto le realizzazioni si dipanano lungo 2000 anni. La chiesa, edificio che si pone un gradino più in alto rispetto agli altri tipi di costruzioni, aspira all’eternità. È una ricerca nell’ambito del sublime e un’interazione tra struttura, spazio e luce. Alcune delle più riuscite realizzazione del secolo scorso, dalla cappella di Ronchamp, a quella di Peter Zumthor, fino alla cattedrale Christ the Light di SOM, sono consacrate al cattolicesimo, anche se questa istituzione sta perdendo terreno a favore di altri credo. Sintesi di queste esperienze è la parrocchia di San Paolo nella città umbra di Foligno. Un capolavoro austero dello Studio Massimiliano e Doriana Fuksas. Agli architetti vincitori del concorso, nel 2001 venne offerto un sito nel centro storico devastato dal terremoto, ma loro preferirono costruire nella periferia ovest, in un’area in espansione dove tutto era nuovo e la chiesa avrebbe acquisito un particolare risalto nel paesaggio. Arrivando dalla strada principale a nord appare come un cubo inaccessibile in cemento chiaro unito da una stretta fascia di vetro opaco ad un blocco basso che ospita gli uffici della parrocchia e la canonica. Per alleggerirne la massa, la base del blocco è stata leggermente rialzata su tre lati e cinque finestre irregolari sono state aperte nelle facciate est e ovest. A sud la piazza, pensata come luogo di ritrovo per i residenti, si inclina leggermente verso un nastro vetrato orizzontale sul quale una croce indica il punto d’entrata. L’interno è costituito...
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