Un complesso architettonico con molteplici funzioni: il Palazzo dei Congressi, Esposizioni e Centro Culturale a Ibiza è un’opera di rilevante impegno, la cui realizzazione in due fasi ha lasciato ad un secondo tempo la costruzione del grande Auditorium da 1243 posti, suddivisibile in due ulteriori sale. La prima fase di realizzazione determina un’articolata ed autonoma organizzazione degli spazi, che prevede principalmente sale polivalenti di limitate dimensioni a supporto del centro culturale, luoghi per riunioni, utilizzabili anche con finalità didattiche, una sala a funzione teatrale per oltre quattrocento posti frontali al palcoscenico, l’ampio spazio per esposizioni a piano terra, gli ambienti per la ristorazione ed usi polivalenti al primo piano.
Il progetto degli architetti Pesquera e Ulargui definisce già in questa prima fase i caratteri rilevanti dell’architettura, che inseriscono l’edificio nel paesaggio e propongono richiami ad alcune forme delle tradizioni costruttive dell’isola, utilizzando la pietra locale per prospetti e pavimentazioni. Il Centro Culturale si pone quindi come un simbolo che rende moderno e trasforma la tradizione popolare: costruire per frammenti, sfruttare con accortezza le risorse locali, anche i materiali poveri. In questo senso, si definisce un orientamento complessivo del progetto verso una integrazione paesaggistica di più alto livello, correlata concettualmente al modo di costruire nell’isola, all’uso della pietra come materiale da costruzione e al clima, indicando visuali panoramiche attraverso nuovi riferimenti all’orizzonte. Si tratta di “una lezione tecnica - afferma Luis Martínez Santa-Maria, docente alla Escuela Técnica Superior de Madrid - che esprime quanto il paesaggio sia in grado di trasformarsi senza distruggersi e quanto il fatto di superare una difficoltà possa dar luogo all’invenzione”, in modo che rivestendo con “la consueta pietra… il paramento murario del nuovo edificio, si concede all’edificio la...
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