Il ricorso al paradosso, come risorsa contro la dilagante distruzione e banalizzazione del territorio, sembra essere diventata tecnica di resistenza architettonica praticata e diffusa da parte di alcuni tra i più brillanti autori della nuova ala italiana contemporanea. Un atteggiamento che si nutre di una influenza carsica e profonda della lezione Venturiana e insieme, ma direi soprattutto, del vissuto diretto di un contesto che è ormai domestico, familiare, dentro l’esperienza visiva ed estetica di molti autori disposti ad accorgersi che la realtà sta mutando, producendo esperienze involontarie di grande ricchezza e interesse. Non è un caso che autori come Cherubino Gambardella, napoletano, professore ordinario alla facoltà di architettura “Luigi Vanvitelli” localizzata nel cuore dell’Antinapoli, quel territorio paradossale e tentacolare che dalle porte di Napoli si spinge come una mucillagine fino a Caserta e al mare, si sia interessato e abbia adottato come materia di studio e ricerche scientifiche, il tema delle palazzine speculative degli anni Sessanta o dei grandi insediamenti residenziali intensivi degli anni Settanta italiani. Una delle materie vive di riferimento italiano, una parte di quell’heritage attivo nel territorio a cui è necessario guardare per operare nel nostro paesaggio senza passare per malinconici passatisti o da ipermodernisti. Una forma di neo-realismo postmoderno che guarda con amore e disincanto alla realtà in cui l’architettura è chiamata a operare, dimentichi della possibilità del progetto di salvare il mondo, ma piuttosto concentrati sull’oggetto come micro-universo e sulla potenzialità che la qualità dello spazio ha di riverberare verso l’esterno generando dinamiche inedite, inaspettate di risposta e trasformazione del contesto. Da tempo Gambardella lavora all’interno del territorio napoletano con incursioni felici che dimostrano una naturale propensione alla messa in crisi delle poche certezze rimaste e all’uso dell’ironia fondata...
Digitale
Stampata
Abbonamento
ICA - Institute of Contemporary Art
Diller Scofidio + Renfro
Situato nel porto di Boston, il nuovo Istituto d’Arte Contemporanea (ICA) combina, o per meglio dire fonde, diversi temi architettonici carichi di...Richard E. Lindner Athletic Center
Bernard Tschumi Architects
Il nuovo centro sportivo Lindner progettato da Bernard Tschumi, si sviluppa su una superficie di 24.000 m2 per un’altezza complessiva di 8 piani, ...Campus Recreation Center
Morphosis
Il nuovo Centro Ricreativo dell’Università di Cincinnati (UCR) è una struttura polivalente e complessa, che corrisponde ad idee di coesione, col...