Marco Guarnieri, 35 anni, fa parte di quel gruppo di giovani architetti italiani che si sono stabiliti a Londra. Questa collocazione privilegiata gli consente di usufruire “del meglio di due mondi”. La tranquillità della città costiera di Trieste, dove è nato, e gli stimoli culturali della vita nella Londra metropolitana, della cui influenza si è già profondamente arricchito. Guarnieri è venuto per la prima volta a Londra nel 1996, con una borsa di studio per l’Architectural Association. Per Marco il corso di studi più interessante era quello tenuto dagli architetti Alejandro Zaera Polo e Farshid Moussavi, codirettori del Foreign Office Architects (FOA). Dopo 4 anni di studi alla facoltà di Architettura dell’Università di Venezia (IUAV), nel 1998 ha lavorato per Zaha Hadid, per poi tornare all’AA e diventare studente del corso di studi dell’AA presso il FOA. Punto focale dei suoi studi: lo sviluppo di tecniche per l’organizzazione spaziale e materiale, come ad esempio la ricategorizzazione dei programmi e la differenziazione delle geometrie mediante condizioni specifiche. FOA offre sempre una collaborazione agli studenti migliori e dopo la laurea, nel 2000, Guarnieri è entrato a far parte del gruppo. Questa esperienza gli ha consentito di sviluppare in un ambiente professionale alcuni dei principi già elaborati, lavorando su progetti in paesi come Giappone, Corea, Spagna e Olanda.
Successivamente Guarnieri si è trasferito a Bermondsey, un quartiere centrale in fase di riqualificazione a sud del Tamigi. Ha visto giusto: adesso lavora sfruttando le vivaci opportunità culturali di quest’area e dice che ci si sente “come se si vivesse in un perenne cantiere edilizio”. Nel 2003 ha trasferito qui il suo studio e insieme con la sua ex-socia Lea Katz si è occupato della costruzione della sede centrale di una società e di un punto-vendita al dettaglio a Tel Aviv. Attualmente sta seguendo alcuni progetti che includono un edificio adibito ad uffici a Trieste....
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