La distilleria Nardini si amplia con un nuovo auditorium realizzato in uno spazio ipogeo ed un centro ricerche, due corpi a ellisse trasparenti sopra uno specchio d’acqua, che si integrano con le querce americane piantate negli anni ’70 nel terreno antistante. Una rampa conduce gli ospiti allo spazio sotterraneo, definito da aspri setti in calcestruzzo a vista e tagli luminosi dati dai lucernari subacquei. L’intervento si caratterizza per i due ellissoidi sfalsati tra loro e sospesi nell’aria. Li reggono esili colonne oblique stabilizzanti, che spiccano dai muri in c.a. del piano interrato. Ingresso, auditorium e gli altri spazi illuminati dall’alto sono scavati in un banco di ghiaia alluvionale. “Il progetto aveva bisogno di un punto di appoggio, di una spina dorsale e l’ascensore obliquo mi sembrò immediatamente risolvere la questione” afferma Massimiliano Fuksas. La scala, costruita su una lastra di acciaio, collega le bolle, luogo di luce, con il teatro,
attraversando il piano d’acqua.
Sono due mondi: uno “sospeso”, gli ellissoidi trasparenti, con vista a 360° sul paesaggio, che danno spazio ai laboratori di ricerca; uno “sommerso”, lo spazio scolpito in forma di canyon con un auditorium da 100 posti cui si accede dalla rampa, utile anche come platea all’aperto. Le due platee formano un’unica arena in cui lo spettatore è circondato dall’andamento aritmico delle pareti inclinate. Uno specchio d’acqua crea riverberi nella zona ingresso sotto le due bolle. I lucernari subacquei diffondono nello spazio ipogeo la luce del giorno, mentre di notte divengono sorgenti luminose. L’asimmetria degli elementi architettonici genera viste mutevoli: gli ellissoidi sfalsati e sovrapposti, l’ascensore obliquo opposto alla scala aerea, la rotazione della rampa d’ingresso. Elementi strutturali di rilievo: i muri portanti sfaccettati in calcestruzzo dei piani interrati; gli ellissoidi, con basamento portante e sovrastruttura in profili a doppia T in acciaio...
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