Biblioteca Universitaria

Scritto da Wiel Arets - 11 gennaio 2010

Simile alla scatola nera di un aereo, la Biblioteca Universitaria di Utrecht non è solo un luogo in cui consultare libri: è un luogo in cui si lavora con concentrazione e dove si possono incontrare persone senza avere altro incentivo se non l'atmosfera che l'edificio trasmette. I blocchi di scaffalature per i libri sembrano fluttuare come nuvole e suddividono lo spazio in zone interconnesse tramite scale e rampe.
Gli ambienti di archiviazione dei volumi, in cemento nero stampato, sono racchiusi da una facciata realizzata con vetri serigrafati che permettono alla luce naturale di penetrare all'interno dell'edificio generando giochi di chiaroscuri. L’involucro vetrato include, come se fosse una morbida pelle, anche il parcheggio, rendendolo parte integrante del complesso. Da un lato, l'insediamento universitario: dai disadorni ambienti interni si offre una visuale con una velata prospettiva sull’aperta campagna circostante; dall’altro, si può godere la veduta dei lunghi pendii situati dietro il cortile interno, che ha la funzione di schermare la vista sul parcheggio.
L'idea di base è che la comunicazione silenziosa sia importante in un edificio in cui raramente si parla: l'atmosfera si determina ponendo l’accento sulla creazione di un senso di protezione. Questa è stata la ragione essenziale per la scelta degli interni neri. Il pavimento lucido e chiaro fornisce una sufficiente riflessione della luce naturale e artificiale per illuminare i 4.2 milioni di libri disposti negli scaffali aperti, mentre i lunghi tavoli bianchi rendono agevole la lettura dei volumi o la consultazione degli archivi elettronici.
La postazione di lavoro individuale, completa di tutti gli strumenti tecnologici, è l'elemento chiave ed è posizionata in modo tale da permettere all’utente di determinare anche il livello desiderato di comunicazione con gli altri.
Assimilazione contrapposta a confronto, concentrazione in opposizione a comunicazione: sono le premesse...