La casa ideale alla Fiera di Colonia (19/22 gennaio 2004) molto racconta del progetto dei fratelli Ronan (33 anni) ed Erwan Bouroullec (28), due giovani bretoni di poche parole, discreti e riservati, quasi infastiditi dal successo che hanno rapidamente raggiunto. E’ il manifesto di un’idea d’abitare basata sul rispetto dello spazio, da lasciare libero da infrastrutture, e sul bricolage creativo. E’ un invito a pensare alla casa come ad una realizzazione personale dell’abitante, mutevole al pari dell’umore, perché, come un puzzle, gli elementi che l’arredano possono comporsi e ricomporsi in tanti differenti modi, basta munirsi di pazienza. Alla base del loro progetto, delle tende, o diaframmi, che ritmano lo spazio, regalando una sensazione d’ariosità, quasi che la casa sia un giardino popolato di rampicanti. Come un gioco di pazienza e precisione, queste tende/diaframmi sono composti di tanti piccoli elementi (lamelle e rametti, ben 100.000) da agganciare l’uno all’altro, stampati in plastica con gran precisione da Koziol, l’azienda tedesca, specializzata in gadgets domestici, che ha messo a disposizione la sua perfezionata tecnologia. La natura, magari artificiale, è una costante dei loro progetti, che sempre suggeriscono la pace e il distacco meditativo prodotti da una contemplazione, quasi romantica del mondo naturale. La leggerezza e la serenità che i loro oggetti comunicano, deriva, forse, dalla volontà di modulare il ritmo vitale, non sulla concitazione cittadina, ma sulla quiete campestre. I loro prodotti più riusciti non sono arbitrari, ma hanno origine da una riflessione approfondita sulle modalità d’uso e sui comportamenti. E appaiono un chiaro invito a modificare le abitudini consolidate per trovare nuovi modi, più sociali e più riflessivi, di vivere la quotidianità. Insegnano la condivisione, come il sistema per ufficio “Joyn Desk” disegnato per Vitra, o come la tavola “La Grande Bouffe”, un progetto realizzato nel 2003 assieme agli studenti...
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