Out of Site: Spazi Architettonici Immaginari

Scritto da Anne Ellegood - 12 gennaio 2010

Stiamo ormai vivendo l'era informatica. Le innovazioni tecnologiche - Internet, la posta elettronica, la realtà virtuale, il ciberspazio, i giochi digitali, i programmi di progettazione e ingegneria avanzati, i grafici computerizzati complessi, la robotica e la radiotelefonia - producono nuovi tipi di esperienze. Mentre le tecnologie digitali ampliano la gamma delle nostre capacità e la velocità di accesso all'informazione, il mondo sembra invece rimpicciolirsi. Il sistema economico sempre più globale e l'aumento della popolazione hanno portato a livelli mai raggiunti i viaggi internazionali, le migrazioni, l'espansione urbana e suburbana, la colonizzazione e gli scambi commerciali. La cultura digitale e i mercati globali contribuiscono alla deterritorializzazione dello spazio. I confini fra interno ed esteno, locale e globale, si sono sfumati, dando luogo a ibridi di tutti i tipi e alterando permanentemente il nostro modo di vivere e capire lo spazio. Tramite le opere di quindici artisti contemporanei, la mostra Out of Site attualmente in corso al New Museum of Contemporary Art di New York City mette in evidenza che questo profondo mutamento nella concezione della prospettiva e dei rapporti spaziali è importantissimo per la produzione artistica nello stesso modo in cui lo fu la scoperta della prospettiva centrale per i pittori del Rinascimento o della prospettiva multipla per i cubisti.
Il presupposto di Out of Site è un'architettura fittizia. Gli artisti impiegano costrutti architettonici per indagare i modi in cui le tecnologie digitali, la realtà virtuale e l'espansione globale hanno influenzato le rappresentazioni e articolazioni dello spazio e della prospettiva. I siti presentati sono caratterizzati da prospettive sgembe e multiple, spazio compresso, geometria morfica, salti di scale, topografia stratiforme, crescita ipertrofica, ibridazioni inaspettate, ambienti coinvolgenti che illustrano l'adattabilità e flessibilità che sempre più...