De8_Architetti - La Piega, Tra Luce Ombra E Penombra - Mostra "Tiziano E Caravaggio In Peterzano"
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La Piega, Tra Luce Ombra E Penombra - Mostra "Tiziano E Caravaggio In Peterzano"

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Special Projects  /  Completed
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LA PIEGA, TRA LUCE, OMBRA E PENOMBRA
“Tiziano e Caravaggio in Peterzano”, progetto di allestimento mostra – Accademia Carrara, Bergamo
Da qualche anno abbiamo iniziato una stretta collaborazione con l’Accademia Carrara, una delle più importanti pinacoteche italiane. Ci hanno chiamato per l’allestimento della mostra di Giovan Battista Moroni, in occasione del prestito de “il Sarto” da parte della National Gallery, ed abbiamo poi continuato con la grande mostra “Raffaello e l’eco del mito”, in collaborazione con Tobia Scarpa, mostra che anticipava la commemorazione per i 500 anni dalla morte del pittore urbinate, per occuparci della mostra su Botticelli e quindi l’allestimento in occasione dell’eccezionale “riscoperta” di un opera di Mantegna. L’allestimento di mostre d’arte, anche quando i budget sono ridotti, è sempre un’occasione per ripensare lo spazio fisico di un museo, che deve ospitare capolavori concepiti e realizzati per altre tipologie di spazio, quasi sempre chiese e palazzi nobiliari. Opere che avevano uno spazio di riferimento, una collocazione, un’illuminazione completamente differente da quella in cui si troveranno esposti, temporaneamente, nelle mostre. La museografia italiana ha grandi “padri fondatori” (Albini e Carlo Scarpa su tutti) ed una lunga letteratura, anche se capita di frequentare mostre di indiscutibile valore storico-artistico dove il progetto dell’allestimento risulta totalmente inadeguato. Certo il progetto di una mostra comporta grandi responsabilità ed un faticoso incontro-scontro con il curatore della mostra (interessato esclusivamente alle questioni storico-artistiche), con i couriers dei musei prestatori (interessati esclusivamente alla singola opera di cui sono responsabili), con i responsabili dei musei, della comunicazione, della sicurezza …….. Il progetto deve allora riuscire a mantenere una narrazione coerente, deve darci la possibilità di entrare a far parte del racconto della mostra utilizzando diversi dispositivi e strategie. E’ una questione di spazio, è sempre una questione di progetto.
“Tiziano e Caravaggio in Peterzano” è una mostra importantissima per il mondo dell’arte, è la prima vera mostra completa sull’opera di un autore fondamentale della storia dell’arte, Simone Peterzano, in un passaggio complesso tra la scuola veneziana di Tiziano e l’inizio del barocco. Peterzano si è sempre firmato come “alunno di Tiziano” anche se di questo non esiste documentazione, mentre sappiamo che certamente il giovane Michelangelo Merisi fu suo allievo per 3 anni: con un certificato notarile la madre di Caravaggio affida l’allora undicenne Michelangelo alla bottega di Peterzano affinché lo istruisca nell’arte della pittura. Da questo documento parte la narrazione della mostra.
Purtroppo dopo l’entusiastica vernice la mostra ha dovuto chiudere per l’emergenza sanitaria. Bergamo è stata la provincia italiana più colpita dalla pandemia e la chiusura della pinacoteca ha privato tutti di una mostra eccezionale. Rimane il catalogo in cui è inserito anche il progetto d’allestimento, cosa che ci rende particolarmente contenti e che vede il progetto d’allestimento come un passaggio necessario per la coerenza di una mostra d’arte.
Come detto l’opera di Simone Peterzano segna il periodo di transizione tra il tardo rinascimento e l’inizio del Barocco, in cui ciò che accade è il venir meno dell’equilibrio nella rappresentazione dello spazio, di quella che potremmo chiamare la “sfericità” del Rinascimento. In un bel testo di Luigi Moretti si sottolinea come già nelle ultime opere di Tiziano il grado di realtà della rappresentazione spaziale non sia più uniformemente distribuito sulla tela per essere in seguito completamente “fratturato” con Caravaggio, dove” il fondo è ombra (dove non vivono le forme).... (e)la luce diventa l’unico avvertimento della forma”. Peterzano vive questo processo di frattura che darà vita alla stagione Barocca della discontinuità dello spazio e segnerà il passaggio verso l’assunzione della luce come segno della realtà, ove si rivela. In Caravaggio la luce è di per se forma, con lui si apre una stagione profondamente legata ad un nuovo “regime della luce e dei colori”.
Deleuze, ne “La Piega.Leibniz e il Barocco”, chiarisce come luce e tenebre appartengano di fatto allo stesso sistema, e non siano termini in contrapposizione tra loro; ciò che accomuna l’esperienza Barocca nelle varie discipline è il materializzarsi della “piega”: “il Barocco inventa l’opera o l’operazione infinita. Il problema non è come finire una piega, ma come continuarla, come farle attraversare il soffitto e portarla all’infinito”.

DISCONTINUITA’ e FRATTURA
LUCE e TENEBRE
LA QUESTIONE DELLA PIEGA (machine à exposer)

Il progetto espositivo parte da queste riflessioni per ricondurle allo spazio fisico delle sale della GAMeC. L’allestimento coinvolge tutto il museo, in un percorso cronologico che si distribuisce sui 2 piani compreso lo “Spazio 0”, dove verrà “messo in scena” il restauro delle 2 grandi pale della chiesa dei Barnabiti. Un allestimento volutamente discontinuo dove luce, ombra e penombra si rivelano. Tre machine à exposer sono state realizzate per l’allestimento dei preziosi disegni di Peterzano, per le 2 grandi pale (Assunzione della Vergine e Annunciazione) e per il naturale epilogo della mostra, uno spazio sofisticato ed adeguato a mostrar l’opera del Caravaggio. La mostra finisce così, in questo completo stupore e totale meraviglia per le opere di uno dei più potenti artisti di tutti i tempi, in qualche modo il miglior lascito possibile che Simone Peterzano potesse immaginare.

Credits

 Bergamo
 Italia
 ACCADEMIA CARRARA
 02/2020
 1500 mq
 De8_Architetti
 Mauro Piantelli - Madalena Tavares
 Baracchetti
 Michele Nastasi

Curriculum

La possibilità di effettuare frequenti cambi di scala, dal progetto urbano al dettaglio costruttivo, così come l’indirizzo rivolto a temi differenti dell’architettura, è una caratteristica della propria attività professionale: “unspecialized architecture”.E’ stato premiato per 2 progetti Europan 8 ; nel 2010 vince il concorso per Social Housing a Milano Figino e nel 2011 riceve una nomination al “MIES VAN DER RHOE award” nonché il premio OABed il premio PIDA per gli Hotels. Negli ultimi anni si è occupato di interventi di ri-generazione del patrimonio storico-architettonico, sia alla scala dell’edificio (Nuovo Belvedere grattacielo Pirelli) che alla scala urbana (San Pellegrino Terme: Kursaal, Nuove Terme, Hotel). Dal 2014 si occupa del progetto di ri-generazione dell’ex Cotonificio di Crespi d’Adda (patrimonio Unesco). Con il progetto di riqualificazione dello stadio di Bergamo, indaga la possibilità d'intervenire sugli edifici sportivi come interventi di ri-generazione urbana.

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