Tucidide, contrasto tra linearità e frammentazione
Fabio Fantolino
Office&Business
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Future
Il progetto prevede la rifunzionalizzazione dell’intera torre 5, ad uso uffici e del
blocco di collegamento con torre 6 al primo piano, dove verrà inserita la mensa
per l’intero comparto di via Tucidide a Milano.
Tali interventi prevedono un approccio progettuale integrato tra le diverse discipline interessate. dal punto di vista organizzativo, strutturale, impiantistico ed energetico.
Gli obiettivi dichiarati del progetto sono:
_ Effettuare la sostituzione dell’involucro vetrato esterno, rendendole energicamente
più performante, attraverso un design che innalzi il valore dell’intero complesso immobiliare.
_ Operare una rifunzionalizzazione interna degli spazi con l’obiettivo di raggiungere un sistema tecnologico generale di estrema efficacia, finalizzato alla completa modularità e al massimo contenimento energetico.
Il design delle torri scaturisce da un attento studio dell’architettura di simili tipologie e di come esse vengano trattate nella loro pluralità e ripetibilità all’interno del panorama mondiale.
Analizzato il trend contemporaneo, il design delle torri, ha tenuto conto delle diverse scale di percezione dell’intero complesso, come anche della loro composizione e conformazione per garantire un fascino particolare da ogni punto di vista: dalla ferrovia, dalla tangenziale, fino al livello della strada.
Il contrasto fra linguaggi, tra linearità e frammentazione è il tema che caratterizza la torre.
Questo tema è ulteriormente enfatizzato dalla composizione asimmetrica dei montanti e traversi che creano un gioco di geometrie sempre differenti.
La nuova torre sarà quindi un corpo vetrato pulito, dalle linee semplici e geometriche, sul quale verrà applicata una ”seconda pelle” che andrà a rompere la linearità del vetro. Volontà ulteriormente accentuata dalla presenza di vetri di diverso colore, verde e grigio europa.
La scelte progettuali descritte nascono come necessità di esaltare la verticalità della torre, caratteristica carente nella sua conformazione.
La “seconda pelle” giustapposta al volume pulito è marcata da una forte asimmetria che si sviluppa e racconta in maniera differente ogni torre.
Il connubio dei due contraddistinti linguaggi crea un elemento che al decimo piano funge da parapetto, nonché elemento dalla cui sommità svetta una folta vegetazione, che sia di giorno che di notte con la luce dal basso verso l’alto crea un’accattivante scenografia.
Il posizionamento della vegetazione deriva dalla volontà di rompere l’austerità delle linee.
Fabio Fantolino è un architetto designer. Fonda uno studio nel 2001 a Torino e un secondo a Milano nel 2014. I progetti spaziano dall'architettura all’interior, dal residenziale al terziario, approdando negli ultimi anni al product design in qualità di designer o art director, avviando collaborazioni con grandi aziende. Tutti i progetti sono caratterizzati da una forte identità, frutto della sensibilità creativa e della cultura e conoscenza del design internazionale. Lo studio negli anni ha messo in equilibrio, trend, design e tecnica, ingredienti fondamentali dell’architettura che quotidianamente dosa e mescola per raggiungere risultati esclusivi. Ogni intervento non è mai urlato ma ben calibrato tra estetica, esigenze del cliente e la personale capacità interpretativa e progettuale. Ogni elemento, materiale, luce o arredo è studiato ed inserito come o comparsa o come soggetto principale esaltando il filone progettuale sempre nel rispetto della sua individualità e del suo equilibrio.