Il PROGETTO DELLA CASA, in particolare dell’alloggio inteso come appartamento all’interno di una palazzina, cioè di tipo condominiale, va affrontato come tema civile e sociale, cioè culturale, aggiornato ed adeguato alle necessità attuali ed aggiornate. Esse sono sia contingenti sia di prospettiva.
E tra esse, emerge l’ARCHITETTURA, ovvero ciò che un pensiero architettonico può fare di "dipiù" e meglio in assoluto. Proprio laddove regna la “rinuncia”. Molto più facile “fare architettura” su terziario e servizi, su ville e temi particolari, in zone di pregio e per Committenti illuminati; che in periferia e con costi standard per alloggi da porre in vendita a prezzi di mercato calmierato dalla zona e dagli interventi limitrofi. Ove si dice che l’acquirente “guarda solo la pianta dell’alloggio …”
Perché non si progettano co/ase ma SPAZI DI VITA.
L'intervento, pertanto, dovrà avere un proprio carattere, la casa dovrà essere bella e riconoscibile, non anonima. Queste caratteristiche non sono secondarie o dell'estetica, ma strutturali al senso dell'housing ed alla vivibilità degli spazi.
Abbiamo allora progettato un nuovo edificio che vuole distinguersi dal contesto anche per forma e materiali. Il disegno delle facciate deriva da uno studio di volumi, basati su un semplice blocco di base rettangolare e stereometrico, reiteratamente evidenziati, che sviluppando esigenze interne agli ambienti compongono, come un susseguirsi di momenti e situazioni, l’edificio nella sua totalità; il tutto negando simmetrie e specularità. Ogni lato dell’edificio ha un proprio senso e tutte le componenti sono rintracciabili, e tutte sono rapportate tra di loro, non occultate o rivestite, secondo una strategia progettuale elencatoria piuttosto che gerarchizzante.
La contemporaneità dell’edificio e dell’architettura, come spesso nei nostri progetti, sono sostenute dalla scelta dei materiali e dal loro utilizzo senza compromessi, dal dinamismo e dalla purezza dei volumi. La pelle esterna è per lo più realizzata con clinker nero, salvo inserimenti metallici, quali pensiline e cornici, e cristalli neri, su un fondo grigio di intonaco e lastre in fibrocemento.
Il progetto tuttavia non è mai e nient’affatto una questione linguistica, è un ben più complesso approccio alla realtà. Come possiamo costruire meglio se non lanciandoci in avanti?; cioè diversamente dal noto, altrimenti il meglio rispetto a cosa è?; come costruire in maniera più sostenibile se non cercando nuovi modi?; LA SOSTENIBILITÀ COME DATO DI NECESSITÀ E DI METODO SI INSERISCE NELLA PRATICA PROGETTUALE CHE VA ALLA RICERCA DI SENSO NELLA COMPLESSITÀ.
C’è una particolare complessità e sensibilità urbana da considerare in questi progetti, e c’è la possibilità di innervarli di bio-urbanicità ed energia urbana. Anche perché solo così tutti i nostri progetti ed i progetti di tutti possono dare esito ad edifici sostenibili. Un atteggiamento positivo ed operativo, cioè PRO-POSITIVO, è nostro dovere, come responsabilità di uomini e di ruolo.
Gianluca Brini è libero professionista in forma singola dal 1990, nel gennaio 1998 apre il proprio studio in Bologna, dal 2005 è amministratore unico della società di progettazione GBa_studio srl gianluca brini architetto.
Opera nell’area del progetto urbanistico ed architettonico, occupandosi della pura progettazione, fino al dettaglio esecutivo, sempre finalizzata alla realizzazione dell’opera anche attraverso la direzione dei lavori.
Il progetto è sempre improntato al metodo “critico propositivo”, che viene contemporaneamente e costantemente indagato ed approfondito anche in sede teorica.
Negli anni consolida la propria struttura interna ed il network esterno, ciò che gli consente di sviluppare progetti complessi in modo integrato e coordinato, anche con
Committenti pubblici.
Ottiene riconoscimenti in ambito locale e nazionale (concorsi e riviste), e successivamente anche internazionale.