La parte nascosta invisibile della realtà non è meno importante di quella visibile.
“Carlo Ginzburg”
Progettare vuol dire buttare in avanti (pro-iectare) un pensiero, una volontà, un modo di essere.
Spesso a noi Architetti è chiesto di progettare per …; se una residenza per viverci, se un ufficio, per lavorarci, se uno stabilimento, per produrre, se un ristorante, per mangiare, se un ospedale, per curarsi, in ognuno di questi luoghi è richiesto che il nostro fruitore possa fare principalmente queste cose, ma possa scoprirne altre che lo facciano essere a suo agio, che lo facciano stare bene, che possa trovare beneficio in altre attività dello spirito, che possa cogliere il senso profondo del nostro pensiero.
Progettare una cappella mortuaria di famiglia scardina queste abitudini, ci viene ri-chiesto che questo luogo possa in un qualche modo rappresentare la vita di coloro che in essa dimoreranno, costituisce un trapasso, un simbolo della nostra condizione che possa dis-velare il senso delle cose …..!
E’ un tema difficile perché riguarda i morti ma è promosso dai vivi.
I vincoli geometrici e dimensionali, oltre all’uso di materiali specifici, imposti dal Regolamento Comunale, hanno ulteriormente aumentato le difficoltà del tema, lasciando al progettista uno spazio di manovra misurato entro il quale sviluppare il progetto.
La scelta della forma primaria a capanna, ricordo e archetipo della dimora terrena, unitamente alla solennità della pietra, si traducono in un monolite scolpito dalle geometrie elementari.
La volontà è quella di trasmettere un senso immediato di permanenza, una purezza silenziosa. Un progetto che cerca di togliere, semplificare per arrivare all’essenza delle cose.
La finitura graffiata del marmo di Carrara, espediente tecnico che uniforma la superficie del paramento murario riducendo al minimo la visibilità delle fughe di rivestimento, contribuisce a rafforzare questo carattere e allo stesso tempo a rendere visibile la parte mancante, il vuoto, la parte vibratile della luce, rappresentata dal taglio di vetro, dalla trasparenza, dal VACUUM, dall’eterno.
Massiccia, immobile, posizionata su un basamento in pietra serena, la cappella rappresenta la rimonta della terra rocciosa verso il cielo, per essere trasformata in una struttura geometrica eterna, assoluta.
L’assoluto si presenta così all’incontro della terra con il cielo, della vita con la morte.
La terra provvede la sostanza, il cielo conforma l’essenza.
Il nastro metallico che cinge la cappella, realizzato con un profilato di carpenteria metallica UPN, ha lo scopo di definire e tenere assieme i volumi nello spazio, di-svelando con la croce il senso cristiano della vita.
Sui due fronti principali il gioco dei profili metallici ri-definisce la croce, scansione geometrica che enfatizza l’articolazione compositiva dei volumi sotto la luce.
L’estrema semplicità della composizione ed il rigore geometrico del risultato finale racchiudono un complesso e sofisticato lavoro (invisibile) di dettaglio; il progetto, nel suo percorso dall’idea al primo disegno, al disegno tecnico e poi alla realizzazione, è stato caratterizzato da un’attenzione scrupolosa per ogni singolo particolare, da un confronto continuo con artigiani sapienti e da una ricerca progettuale volta ad un utilizzo raffinato dei materiali impiegati.
Credits
Albinea
Italia
privato
10/2018
11 mq
Arch. Silvio Binini, Arch. Laura Predieri
Arch. Silvio Binini, Arch. Laura Predieri
Ing. Giulia Bertolini (strutture)
Curriculum
Lo studio nasce a Reggio Emilia nel 2013 su iniziativa degli architetti Silvio Binini ed Emanuele Piccinini: un sodalizio professionale già attivo in precedenza che ha dato vita alla progettazione e realizzazione di importanti opere pubbliche.
Grande esperienza, ma anche un percorso continuativo di ricerca e innovazione ed un confronto costante e virtuoso con la committenza, pubblica o privata.
Lo studio concentra la propria attività nei campi dell’architettura, del retail e dell’interior design, dedicando sempre una speciale attenzione all’inserimento nel contesto, alla qualità spaziale e materica ed alla sostenibilità ambientale con l’obiettivo di arrivare a soluzioni puntuali, in grado di migliorare le condizioni di vita degli utenti finali.
Particolarmente radicato e fecondo il legame con grandi gruppi della moda: Max Mara, per il quale BPARCHITECTS ha curato vari interventi; Twinset, per il quale lo studio ha progettato diversi negozi, oltre al nuovo Headquarters di Carpi.