gli spazi esistenti della cantina del vecchio pacherhof vengono restaurati e diventano parte del nuovo progetto dedicato alla tematica del vino: lavorare il vino, gustare il vino e vendere il vino. sopra la vecchia scala di sasso viene posato un nuovo tappeto di acciaio che parte dall’ingresso e termina nelle profondità della cantina, diventando elemento di connessione tra i vari spazi – un sorvolare e talvolta un toccare come avviene anche per il resto dell’architettura. lo spazio con le botti in barrique forma il punto nodale della cantina, da qui si raggiunge la rampa a tunnel e la stanza per la degustazione. l’elemento centrale in questa stanza è il bancone di legno lungo 11 metri. gli ambienti vengono restaurati in modo sostenibile e connessi tra loro attraverso la materialità dell’acciaio e del legno di rovere.
dalla storica cantina del 1450, attraverso una scala e un tunnel, si raggiunge la nuova cantina di forma trapezoidale al di sotto del terreno esistente. l`ampliamento é utilizzato per la produzione del vino ed al suo interno la grana ruvida dell`intonaco delle pareti contrasta l`acciaio inossidabile dei serbatoi in un gioco di materialitá e contrasti. nell’angolo più alto del lotto emerge una torre piramidale, rivestita in pannelli di bronzo, diventa parte del paesaggio contrastando le vette delle montagne. la torre ospita un ufficio e una sala degustazione al piano superiore mentre al piano inferiore si avviene la raccolta del vino. l´ingresso alla cantina é segnalato da un muro in cemento che ha due funzione: da un lato serve a direzionare il visitatore verso il parcheggio, dall`altro accompagna la rampa che porta alla nuova cantina.nuovo e antico trovano adesso continuità: le botti di rovere e i serbatoi di acciaio, le antiche volte e le nuove forme dell`ampliamento trovano un punto di incontro in un viaggio nel tempo che va dalla tradizione all`innovazione.
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the new wine cellar, docked to the existing, historic column cellar with a tunnel-like stairwell, extends seamlessly underground, integrated with the sloped terrain. the extension is used for the production of wine and inside the rough grain of the plaster walls contrasts with the stainless steel tanks. in the highest angle of the site, a funnel-shaped polygonal tower, cladded in bronze panels, emerges from the site playing with the mountain peaks. it contains an office and tasting room in the upper level and grape harvesting machinery in the lower. the entrance to the cellar is emphasized by a concrete wall which works also as a junction: on the one side it directs visitors to the parking area and on the other it goes along a ramp leading to the new underground cellar. new and old now find continuity: the oak barrels and the steel tanks, the old vaults and the extension are now connected through a journey that goes from tradition to innovation.
Credits
novacella-varna
Italia
hotel pacherhof famiglia huber
05/2018
939 mq
bergmeisterwolf architekten
rigoberto arambula
gustav willeit
Curriculum
:curriculum vitae
bergmeisterwolf architekten
lo studio bergmeisterwolf architekten nasce dall’incontro di gerd bergmeister e michaela wolf. gerd bergmeister (bressanone, 1969) ha studiato allo iuav di venezia e alla leopold franzens universität di innsbruck. michaela wolf ha studiato alla leopold franzens universität di innsbruck, al politecnico di milano e alla architectural association di londra e dal 2017 insegna progettazione all'università di scienze applicate di rosenheim in germania.
con sede a bressanone, lo studio bergmeisterwolf architekten produce e realizza progetti in italia e all’estero. dal 2010 si occupano con passione anche dello sviluppo di nuovi concetti e spazi alberghieri.
lo studio bergmeisterwolf si avvale ad oggi di numerose partecipazioni a mostre, conferenze, giurie nazionali e internazionali. tra i riconoscimenti ottenuti ci sono varie pubblicazioni in riviste e libri ma soprattutto premi di riconoscimento nazionale ed internazionale.